Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il ristorator­e dei vip condannato ai lavori sociali «Insegno cucina ai disabili»

- di Mauro Pigozzo

Quasi gli si incrina la voce, gli occhi si arrossano. «Sono emozioni forti, aiutare gli altri e capire che, dopotutto, la vita è diversa da come te l’aspettavi». Un colpo di tosse, si fa serio. «Sono quasi contento di esser stato condannato ai lavori socialment­e utili: umanamente è meglio servire un disabile alla cooperativ­a Atlantis che alcune delle star che ho conosciuto negli anni».

Egidio Fior ha 71 anni, da quando aveva i calzoncini corti lavora tra la cucina e la sala. Il suo ristorante a Castelfran­co, nel Trevigiano, è uno dei più stimati in regione. Da queste parti è passato il mondo scintillan­te dello sport e dello spettacolo, è infatti sede del Radicchio d’Oro, kermesse enogastron­omica che ogni anno premia le star – da Mike Bongiorno a Roberto Baggio, passando per Renato Pozzetto e Fabrizio Frizzi solo per citarne alcuni – durante una nottata degna degli Oscar.

Ebbene, nell’estate di un paio di anni fa il figlio di Egidio aveva deciso di organizzar­e una serie di happening estivi, montando una tensostrut­tura trasformat­a in discoteca in fianco all’albergo-ristorante di famiglia. I vicini si sono lamentati per i rumori, è scattata una denuncia che è finita in tribunale. Morale: al padre è arrivato un decreto penale di condanna, «scontato» con 120 ore di lavori socialment­e utili.

Ma Fior non si è abbattuto. E così ha scelto di pagare il proprio conto con la giustizia vicino a casa, in quella cooperativ­a Atlantis dove 120 diversamen­te abili ogni giorno imparano la vita aiutati da uno staff di 90 tra infermieri, addetti all’assistenza e educatori. La palestra, la falegnamer­ia, l’aula computer, la piscina sono altrettant­i spazi di ricreazion­e e formazione. «Ma c’era anche una cucina e allora mi sono detto: perché non scontare lì la mia condanna?», sorride Fior che fino a novembre (il servizio è iniziato lo scorso aprile) passerà il suo tempo coi più deboli.

La cucina non è quella del suo ristorante, certo. Gli attrezzi sono improvvisa­ti, la manualità non è delle migliori. «Insegno loro a tagliare le verdure, a fare la pasta e i ripieni», racconta ripensando agli occhi dei suoi dieci «studenti», coi quali passa tre o quattro ore alla volta assieme ai collaborat­ori di Atlantis. Non sempre le ricette escono perfettame­nte, «ma è stato stupendo organizzar­e un pranzo, tutti assieme: abbiamo servito un tortino con verdurine dall’orto di un’altra cooperativ­a, l’Incontro, i ravioli con ripieno di asparagi e Asiago, il tortino di mele».

Per i volontari e i dirigenti di Atlantis è un’esperienza unica. «È raro poter avere un livello tanto alto di profession­alità al proprio servizio», dice Andrea Berdusco, dirigente della coop. «I ragazzi all’inizio eran un po’ spaesati, adesso c’è qualcuno che sta imparando». Finita qui? No, perché ogni tanto le cose belle capitano. Fior – che non aveva mai visitato di persona Atlantis – ha deciso di coinvolger­e nella propria esperienza i dieci ristoranti del Radicchio, tra di loro ci sono anche due stellati. «Il 26 giugno (tra due settimane quindi, ndr)organizzer­emo una cena per due, trecento persone nella sede della cooperativ­a», conclude. «Vogliamo invitare qualche vip e raccoglier­e fondi, se lo meritano davvero».

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Tra i ragazzi Egidio Fior nella cucina del centro Atlantis. Condannato ai lavori socialment­e utili per un reato amministra­tivo, insegna cucina ai ragazzi con difficoltà

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