Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oggi il ricordo di Mazzola e Giralucci
Nuovi locali di alta cucina, bistrot, proposte per gli amanti dei vini, pizze gourmet. Cambiano gli chef di ristoranti conosciuti, mentre altri si rifanno il look e si propongono con un nome tutto nuovo. Era da tempo che a Padova non si vedevano così tante novità messe insieme. Il primo a decidere di investire su questa città era stato Luca Tomasicchio, allievo di Massimiliano Alajmo e di Carlo Cracco, che in via Vicenza il 17 maggio 2015 aveva aperto «Tola Rasa»: cucina creativa al primo piano, enoteca e piatti più classici al piano terra. L’anno scorso a settembre era stata la volta di «Radici», che lo chef Andrea Valentinetti aveva aperto tra via Cavallotti e via Costa, nella villa in stile liberty che per anni aveva ospitato la pellicceria Ganzetti. Tradizioni del territorio e tecniche più innovative in cucina, cocktail e lievitati nel bar gestito dalla sorella Beatrice. In luglio sarà uno dei quattro ristoranti proposti della trasmissione tv che Alessandro Borghese ha girato in città. Il terzo ristorante gourmet aperto a Padova è il «19.94» in via Sette Martiri, a Brusegana. È un progetto nato dall’unione dello chef Stefano Agostini, che l’anno scorso aveva chiuso il Godenda in centro, e la famiglia Rotolo, che in Friuli possiede due cantine di eccellenza come Volpe Pasini e Schiopetto. «19.94» è l’anno in cui lo chef viene premiato con la stella dalla Michelin per il ristorante «Casa Vecia» di Abano e in cui nasce Alessandro Rotolo, direttore del ristorante e responsabile di una cantina che conta 500 etichette. «La mia è una cucina dall’animo classico», spiega lo chef, che lavora il pesce crudo o le interiora, ama innovare senza strafare (piatti da 15 a 23 euro, due menù degustazione).
Una delle novità più importanti nella proposta gastronomica padovana è rappresentata dall’evoluzione di «Forcellini 172», il ristorante-pizzeria del consorzio sociale Giotto, che da qualche mese ha preso il nome di
Toni verdi alle pareti, «social table» per la condivisione e una grande scelta di pizze a pala da mettere al centro del tavolo, così come una scelta di taglieri. Rimane l’area della cucina dedicata alle ricette senza glutine, la sala dei bambini amata dalle famiglie e la scelta dei dolci della cooperativa Giotto del carcere di Padova si arricchisce con una più ampia scelta di gelati. Se ci spostiamo in via Bembo, troviamo un nuovo locale di Gianni Calaon, il campione del mondo della pizza (quattro titoli vinti dal 2010 al 2017). Si chiama «Rivoluzione pizza» e propone la pizza in pala alla romana (pizza quadrata e non tonda, cotta in forno appoggiata alla pala), nelle versioni più classiche o in quelle più originali che hanno stupito i giudici alle competizioni internazionali. Non si tratta di un ristorante (quello è aperto in via Chopin, quartiere Arcella) ma di un servizio per asporto o a domicilio con l’utilizzo di «rider» propri e di «rider» che lavorano per i più conosciuti network di consegne a casa. A quello di via Bembo seguiranno altri locali in altre vie che collegano la città alle periferie. Calaon ha stretto un accordo con la Birra Antoniana che ha confezionato un’etichetta esclusiva, la «Bionda di Gianni Calaon».
Chi invece alla birra preferisce i vini può trovare una nuova proposta alla Wiennese in piazza Petrarca. Ermanno Sguoto, figlio dei titolari che nel 1964 aprirono la storica pasticceria, ha aperto un bistrot con un’entrata indipendente dove si trova la nuova cantina con le etichette scelte da Sguoto, che è anche sommelier dell’Ais. Si terrà questa mattina alle 11, in via Zabarella 24, l’ormai consueta cerimonia istituzionale in memoria di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, i due militanti del Msi uccisi il 17 giugno del 1974 da un commando delle Brigate Rosse. A rappresentare il Comune ci sarà il vicesindaco Arturo Lorenzoni. (d.d’a.)