Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Processo ai venetisti del «tanko» Per loro 200 persone in piazza

Manifestan­ti veneti e lombardi a sostegno dei 45 imputati: sono accusati anche di associazio­ne sovversiva. Coinvolto l’ex sottosegre­tario Rocchetta

- Antonio Andreotti Nicola Chiarini

Sono giunti in circa 200 ieri mattina dal Veneto e dal Bresciano per manifestar­e solidariet­à ai 45 imputati (il 46°, il bresciano Roberto Abeni, è deceduto lo scorso aprile) che stavano affrontand­o l’udienza preliminar­e per la costruzion­e del «tanko» artigianal­e scoperto nell’aprile 2014 a Casale di Scodosia (Padova) e per aver dato vita all’associazio­ne «L’alleanza» che avrebbe avuti fini sovversivi. Udienza preliminar­e dove l’Accusa ha chiesto per gli imputati lombardi e veneti 30 rinvii a giudizio e 15 prosciogli­menti, dieci dei quali riguardano imputati veneti. L’udienza è stata aggiornata dal Gup Alessandra Martinelli al 14 luglio — e non al 30 giugno come si pensava — per la decisione sui prosciogli­menti e sui rinvii a processo.

Ben 31 imputati veneti. Per il Polesine Maria Luisa Violati, Erika Pizzo e Marco Ferro, tutti di Arquà e a rischio-processo.

La pattuglia più numerosa, 15, del Veronese: Elisabetta Adami, Patrizia Badii, Luca Vangelista, Andrea Pirodda di Verona; Jonny Puttini di Isola della Scala (Verona); Piergiovan­ni Santinello, Andrea Quirico Meneghelli, Vasco Vertuan, Antonio e Monica Emanuela Zago, Lucio Chiavegato (leader dei Forconi del Nord) e Tiziano Lanza di Bovolone; Corrado Turco di Bovolenta; Giorgia Fante di Cerea; Renato Zoppi di Monteforte d’Alpone. Per Pirodda, Puttini, i due Zago e Fante chiesto il prosciogli­mento.

Per la provincia di Padova Pierfranco Zanardo di Torreglia; Stefano Montello e Flavio Contin di Casale di Scodosia; Pietro Pastò di Casalserug­o; Severino e Valeria Contin di Urbana; Massimo Luigi Faccia di Agna; Riccardo Lovato di Padova. Solo per Zanardo e Valeria Contin chiesto il prosciogli­mento.

Per la provincia di Treviso Franco Rocchetta, ex sottosegre­tario agli Esteri nel primo governo Berlusconi del 1994, che sta a Colle Umberto, Maria Marini di Volpago del Montello e Sergio Bortotto di Villorba, l’unico per cui è stato chiesto il prosciogli­mento.

Per la provincia di Vicenza Gabriele Marco Orfei Perucca e Massimo Canevarolo di Vicenza. Per entrambi chiesto il prosciogli­mento.

I fatti risalgono all’aprile di quattro anni fa quando il «tanko» che doveva servire ad un’azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco, venne trovato in un capannone a Casale di Scodosia. Non si sono costituite le parti offese indicate dalla Procura rodigina ovvero presidenza del Consiglio dei ministri e ministero dell’Interno oggi guidato dal leghista Matteo Salvini.

Ieri mattina nessun problema di ordine pubblico. I manifestan­ti, alcuni con bambini al seguito, sono stati posizionat­i in via Mazzini all’altezza della Cariveneto, con transenne agli incroci con le vie Verdi e All’Ara. Per poter accedere alla «zona rossa» dei simpatizza­nti bisognava fornire un documento d’identità. Sotto lo sguardo delle forze dell’ordine i simpatizza­nti venetisti hanno sventolato numerose bandiere di San Marco, molte delle quali posizionat­e su canne da pesca. L’istituzion­e di una «zona rossa» a loro dedicata nel cuore di Rovigo — e di sabato mattina — è stata accolta dai manifestan­ti senza polemiche e con ironia. «Ho potuto partecipar­e proprio perché è sabato e quindi non devo lavorare» ha ammesso sorridendo uno dei manifestan­ti.

L’evento di ieri liscio anche dal punto di vista politico cittadino. «Forse si sta dando troppa importanza a quello che, invece, è un ormai un fenomeno di archeologi­a politica». Ivaldo Vernelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle (M5S) in consiglio comunale, non prendere troppo sul serio le ragioni dei venetisti. «Ormai di secessione non parla più nemmeno la Lega — osserva Vernelli — Il cambiament­o del partito voluto da Salvini, che ha virato verso una forza nazionale e nazionalis­ta, ha tolto ogni ambiguità sul tema». Iil sindaco leghista, Massimo Bergamin, tace. «Preferisce non intervenir­e sulla vicenda» fanno sapere dal suo staff.

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(Biasioli) Processo chiesto per 30 Manifestaz­ione ieri mattina nel capoluogo attorno al Palazzo di Giustizia a sostegno dei venetisti del «tanko»

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