Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giro baby, il «muro» incorona Vlasov

Corsa rosa Under23: il trionfo del russo a Ca’ del Poggio, a Valdobbiad­ene trionfa Dainese

- Andrea Pistore

Esperiment­o riuscito. Il Giro d’Italia Under 23, rinato l’anno scorso dopo alcune stagioni di pausa forzata e voluto fortemente dal ct della Nazionale Davide Cassani, ha incoronato ieri il russo Alexander Vlasov, che ha vinto sul muro di Ca’ del Poggio la crono Real Time, vera novità per il ciclismo internazio­nale.

La giornata che concludeva la corsa a tappe riservata ai campioni di domani prevedeva alla mattina una semitappa da Conegliano a Valdobbiad­ene e nel pomeriggio la cronometro con la formula dell’inseguimen­to. Nella prima frazione ha trionfato il padovano Alberto Dainese della Zalf Fior, poi tra le strade del prosecco è stato uno show del portacolor­i russo. Partito per primo in rosa, il 22enne è riuscito a conservare il simbolo del primato fino alle rampe del muro con pendenze fino al 19%. La frazione prevedeva la partenza dei corridori uno dopo l’altro con la distacco n secondi corrispond­ente a quelli della vigilia dello start. La bagarre si è scatenata per raggiunger­e il russo e alla fine ha premiato anche il portoghese Almeida, partito sesto e che ha conquistat­o il secondo posto. Terzo sul podio Stannard, che si è aggiudicat­o anche la tappa. Promossa a pieni volti la Real Time, formula mutuata dallo sci nordico che nei prossimi anni verrà, forse, proposta anche nei grandi Giri riservati ai profession­isti. La cronometro è organizzat­a con i migliori 15 della classifica tutti all’inseguimen­to del leader della generale.

La grande festa sul dente di Ca’ del Poggio ha coinvolto i tifosi con musica dal vivo e testimonia­l di eccezione come il «pistolero» Alberto Contador con Ivan Basso, Francesco Moser, Davide Cassani e Marino Amadori. Come detto, le emozioni già in mattinata. Nella prima semitappa da Conegliano a Valdobbide­ne è successo un po’ di tutto, con gli ultimi cinque chilometri a stravolger­e la classifica che sarebbe servita per stabilire l’ordine di partenza della crono. La volata ha premiato il padovano Alberto Dainese, nativo di Abano Terme e portacolor­i della Zalf Euromobil Desiree Fior, che ha regolato Francesco Di Felice e Julian Martens. La classifica generale ha subito uno stravolgim­ento quando è caduto il colombiano Alejandro Osorio, fino a quel momento leader del Giro, che ha tagliato il traguardo in lacrime con un ritardo di oltre un minuto. Ne ha approfitta­to Vlasov che ha vestito la maglia rosa con 15’’ di vantaggio sul britannico Mark Donovan del Team Wiggins che nel pomeriggio ha chiuso quarto.

Le note positive per i veneti sono giunte anche da Edoardo Faresin, figlio dell’ex «pro» Gianni, vicentino classe ‘98 che si è aggiudicat­o la maglia verde che premia gli scalatori. Il portacolor­i della Desiree si è dimostrato il più forte sui passaggi nei vari gran premi della montagna nei dieci giorni di gara.

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Giro Il podio finale, la volata a Valdobbiad­ene e un passaggio sul «muro»

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