Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cede il tetto dei «vicini» Operaio cade e muore
Quando arrivando in officina lo hanno visto a terra, immobile, hanno pensato addirittura che fosse un malvivente caduto mentre tentava di entrare dal tetto. Semplicemente, perché quell’uomo non lo conoscevano. E così hanno chiamato i carabinieri: «C’è un morto nella nostra azienda, forse è un ladro». Ma quel morto, in realtà, era Umberto Simioni, operaio 45enne di Resana dipendente della Europe Meat di via Roma, l’azienda situata proprio accanto all’officina. Sul posto sono intervenuti anche i tecnici dello Spisal dell’Usl 2 Marca Trevigiana ed è stata informata la procura. Si cerca ora di capire perché il 45enne, che era salito era salito sul tetto della Europe Meat per effettuare lavori di manutenzione all’impianto di refrigerazione, si sia spostato sulla copertura dell’officina. Se lo abbia fatto volontariamente o se, invece, abbia perso l’equilibrio, cadendo e sfondando la copertura che non è «pedonabile», e che quindi non ne ha retto il peso. Sotto di lui si è aperto un vuoto di oltre dieci metri e l’impatto con il pavimento lo ha ucciso praticamente sul colpo. Sono stati effettuati tutti i rilievi che serviranno per provare a spiegare cosa è successo e per chiarire se l’operaio avesse adottato le misure di sicurezza previste per lavorare sulle coperture. Umberto Simioni lavorava da circa un anno per la Euro Meat e viveva a Resana con la moglie e i tre figli di 18, 15 e 12 anni. Con quest’ultima tragedia si aggrava ulteriormente il bilancio degli infortuni sul lavoro (undici dall’inizio dell’anno, solo in provincia di Treviso). Sul caso sono è intervenuta anche la Filcams Cgil, che ha chiesto un incontro urgente all’azienda: «Vogliamo capire l’accaduto e verificare i sistemi di sicurezza dello stabilimento — affermano Nadia Carniato e Feliceta Bottan —, in tema di prevenzione e formazione alla sicurezza nulla può essere lasciato al caso».