Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Castagna: «Le tensioni sullo spread hanno rallentato il piano Exodus»
Banco Bpm chiude la cessione di sofferenze per 5,1 miliardi. E il titolo vola in Borsa
Banco Bpm completa la vendita di sofferenza per 5,1 miliardi. Il tassello definitivo sul piano che fa salire a 9,5 i miliardi ceduti è stato messo ieri, con la decisione del cda riunito a Verona di vendere il 95% dei bond mezzanine e junior, per 203,8 milioni di euro, emessi nella cartolarizzazione «Exodus» al fondo specializzato Christofferson. La tranche senior da 1,6 miliardi dei bond, su cui interverrà la garanzia dello Stato, restano in portafoglio alla banca. La vendita permette di deconsolidare i 5,1 miliardi conferiti al veicolo Red Sea, a un prezzo del 34,3% del valore nominale, pari a 1,7 miliardi, di fatto senza impatti sul patrimonio di vigilanza. Portando, con i 4,5 miliardi già venduti, ad aver già completato al 73% l’obiettivo dei 13 miliardi di cessioni concordato con Bce. Sull’ultima tranche da 3,5 miliardi è già avviata la data room per raccogliere manifestazioni di interesse.
Si tratta di un’operazione rilevante per la riduzione del rischio della banca: il rapporto sofferenze nette sugli impieghi cade dal 7,1% al 3,2%, mentre il livello lordo dei crediti deteriorati sul totale dei crediti scende dal 24% al 16%. E non a caso ieri, sulla base delle indiscrezioni sull’operazione, la Borsa aveva già premiato il titolo Banco Bpm con un +5,6% a 2,53 euro, in una giornata piatta.
Il valore dei titoli ceduti, fa presente l’istituto, «è fra i più alti realizzati sul mercato». Ma per l’amministratore delegato, Giuseppe Castagna, rimane il rammarico di condizioni che avrebbero potuto essere migliori, se solo il Paese non avesse conosciuto, nelle ultime settimane, le tensioni sui mercati per l’incertezza del quadro politico: «Questa fase italiana – ha commentato ieri Castagna - ha un po’ rallentato il percorso. Diciamo che l’ultimo è stato un mese vissuto pericolosamente per la grande attenzione sullo spread. Quando gli investitori internazionali smettono di investire su titoli di Stato, banche e azioni, lo fanno anche sui crediti deteriorati. Mercato interessantissimo; ma se il Paese è considerato a rischio è chiaro che a risentirne sono i prezzi». Dunque, prosegue il manager, se non si fossero registrate le inquietudini delle passate settimane «avremmo potuto chiudere con un prezzo leggermente superiore».
Non che per questo la fase in cui si trova il Paese possa dirsi superata: «Non è mai tutto bianco o nero. Lo spread era schizzato a 300 punti, oggi siamo a 200, dunque ancora un po’ sopra i ‘tempi d’oro’ di fine marzo. Continuiamo a rimanere osservati speciali. È giusto che ora si attuino le politiche che si ritengono opportune e che sono richieste dalla necessità di giocare con attenzione sul mercato globale. Teniamo sempre a mente che dipendiamo da investitori internazionali e di loro non possiamo fare a meno».
Ora si vedrà se, con il procedere delle vendite di crediti in sofferenza, Banco Bpm vorrà o meno cedere anche la piattaforma interna di gestione. «Siamo nella fase uno, grazie a cui ci è stato possibile deconsolidare più del 70% dei titoli. Bisogna portare avanti il secondo piano annunciato ha detto l’amministratore delegato -. Occorre comprendere la portata delle manifestazioni di interesse. Se queste riguardano un importo quasi totale degli Npl in vendita, allora possiamo fare a meno di conservare la piattaforma, dato che verrebbe a mancare la materia prima. Se invece l’interesse fosse solo parziale i ragionamenti andrebbero modificati».
Con la diminuzione degli indicatori di rischio anche l’operatività «ordinaria» dell’istituto dovrebbe accelerare. «Man mano che ci liberiamo di fardelli pesanti – prosegue Castagna – è chiaro che aumenta pure la tranquillità. Ma abbiamo già ottenuto buoni risultati. Certo, quando potremo dedicare la nostra energia ai crediti buoni piuttosto che a quelli cattivi tutto migliorerà ulteriormente».
” Prezzo alto ma si poteva avere qualcosa in più senza l’ultimo mese vissuto pericolosamente
Piattaforma di gestione in vendita? Dipenderà da quanto sarà ceduto con la nuova tranche da 3,5 miliardi