Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scompare la Juventus del Futsal «Farò grandi i Lupi nel calcio a 11»

Annuncio-choc del patron Zarattini: nessuno vuole sostituirm­i

- di Dimitri Canello

Una decisione SAN MARTINO DI LUPARI clamorosa, ma che era nell’aria. Stefano Zarattini chiude la porta alla storia del calcio a 5, con la decisione di non proseguire l’attività alla guida della Luparense.

Anche se il presidente non lo dice nel suo comunicato che ha messo sottosopra San Martino di Lupari, l’obiettivo è rilanciare nel calcio a undici, portando la Luparense dall’Eccellenza, campionato in cui milita, alla Serie C, possibilme­nte in due anni. Zarattini avrebbe già concordato, con il Comune padovano di San Martino di Lupari, anche i lavori di adeguament­o dello stadio.

Ma la notizia del giorno è che il club di calcio a 5 più titolato d’Italia, con 6 scudetti, 4 Coppe Italia e 6 Supercoppe in bacheca, non si iscriverà al prossimo campionato dopo aver perso lo scudetto in gara-5 contro l’Acqua&Sapone. «Difficile trovare le parole — ammette Zarattini — per esprimere i sentimenti che ho dentro, tanti i frammenti di vita sportiva che mi scorrono davanti agli occhi e infinite le persone da ricordare senza le quali non sarebbe mai stato possibile realizzare questo sogno iniziato nel 1996».

Poi Zarattini entra nel merito di un percorso che qualcuno aveva immaginato già nei giorni scorsi dopo gli addii di Honorio e Taborda.

«Non c’è un unico motivo che ha portato a questa sofferta decisione – sottolinea Zarattini — se non la consapevol­ezza che un ciclo incredibil­e costellato di innumerevo­li successi si è concluso. Già nel 2014 avevo lanciato un monito non solo per noi, ma per tutte le società sportive del territorio, ma ripeto non è questo ciò che oggi è rilevante. La Luparense è stata una grande famiglia che ognuno nel proprio ruolo ha contribuit­o a far crescere fino a farla divenire la massima realtà italiana del calcio a 5, vincitrice di 6 scudetti, 4 Coppe Italia, 6 Supercoppe nazionali».

Continua il patron dei Lupi: «Tutti trofei ottenuti sconfiggen­do grandi città metropoli come Roma, Napoli, Torino e Pescara che hanno portato poi a confrontar­si con le maggiori realtà europee nella Champions League. Penso di aver dato tanto a questo movimento e di aver ricevuto di più, ma è arrivato il momento in cui va preso atto che ogni ciclo ha un inizio e una fine: va detto che nessuno si è fatto avanti per prendere il mio posto. Un rammarico ce l’ho ed è quello di non essere riuscito a creare una Polisporti­va, ma determinat­e dinamiche lo hanno impedito».

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Campioni Il patron della Luparense Zarattini e la squadra

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