Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cannabis light, da Vicenza a Treviso negozi a rischio
Alcuni l’hanno esposta con i periodici di botanica, altri sono andati dai carabinieri
Tra un pacco di quotidiani, uno di settimanali e qualche mensile il distributore che rifornisce le edicole di Padova e provincia ha consegnato ieri agli ignari giornalai anche il primo numero di The Botanist. La particolarità? La rivista propone un gadget destinato a far discutere: ben impachettata nel cellophane c’è un grammo di canapa (light) che può essere acquistato al prezzo di 13 euro e 90 centesimi dai clienti maggiorenni. La notizia ci ha messo poco a girare per la città e almeno un centinaio di edicolanti (sono circa 130 quelli che hanno ricevuto la rivista) è rimasto interdetto sul da farsi con il risultato che già a metà mattina l’intero comparto era nel panico. Molti erano indecisi su come procedere. Qualcuno ha infatti esposto il tutto come se fosse una rivista qualsiasi, altri l’hanno scambiata per un mensile di giardinaggio sistemandolo nel settore dedicato al pollice verde, altri ancora si sono rivolti direttamente ai carabinieri intimoriti dalle conseguenze che poteva avere sulla loro professione. La preoccupazione nasceva anche dal fatto che non è chiaro chi sia l’editore di The Botanist, nuovo periodico in distribuzione su tutto il territorio italiano, al cui interno vengono trattati i temi della canapa light, la cannabis con percentuali bassissime di thc (la sostanza psicotropa che permette lo «sballo») che di recente è diventata legale.
«Quando abbiamo ricevuto la rivista siamo andati in confusione - racconta Ettore Toniato che gestisce una rivendita all’Arcella in zona San Carlo - Di fronte alla mia edicola c’è una e non voglio che i bambini possano vedere un simile giornale. Senza contare che nessuno mi garantisce che effettivamente sia un grammo di marijuana con caratteristiche consentite dalla legge». Toniato si è recato subito dai carabinieri per domandare esattamente come agire anche a nome dei colleghi. Il paradosso? Alcuni edicolanti hanno ricevuto anche dieci copie del semestrale ritrovandosi all’interno del proprio punto vendita dieci grammi di marijuana, una quantità che potrebbe essere associata alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. «Non so davvero come comportarmi - spiega un altro edicolante dell’Arcella - alcuni miei colleghi hanno scambiato la marijuana per origano, altri per una rivista che pubblicizzava dei fiori. E’ una situazione paradossale, per altro noi abbiamo l’obbligo di esporre tutte le riviste che arrivano». Il periodico nei giorni scorsi aveva mandato una lettera a tutti gli edicolanti allertandoli sulle potenzialità di questa pubblicazione, con la promessa di futuri lauti guadagni. Il problema resta su cosa sia esattamente quel grammo di infiorescenza cannabis light thc allo 0,2%, presentata come la pianta del futuro. A chiarire il comportamento che va tenuto è stato Marco Bazzolo, rappresentante di Padova per Fenagi Confesercenti. «Ho subito avvisato il Fenagi Nazionale per capire cosa fare - racconta -. Ci è stato detto di non venderla perché è stato posto il quesito della sua legalità al ministero della salute. E ora rischiamo anche noi come intermediari tra l’editore e il consumatore. Non eravamo pronti a questa situazione: per contratto nazionale come edicolanti siamo obbligati a dare parità di trattamento alle pubblicazioni che ci arrivano in negozio»
Bazzolo (Fenagi) Ci è stato detto di non venderla o rischiamo problemi come intermediari tra editore e consumatori