Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

E il consiglio di sanità vieta anche la legale Negozianti infuriati

- Gi.Co. S.Ma. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Siamo preoccupat­i, dopo i migranti e i rom potrebbe essere questo lo spauracchi­o da sbandierar­e per tenere in piedi questo governo». Manuel, gestore del negozio Green Joy di Vicenza, non nasconde la sua inquietudi­ne dopo il parere del Consiglio Superiore della Sanità, che ieri non ha escluso la pericolosi­tà della cosiddetta «cannabis light», la varietà a bassissimo contenuto di Thc che da qualche tempo è venduta in appositi negozi, spuntati come funghi in tante città venete. «Il Css non ha detto no alla vendita, è giusto ripristina­re un po’ di tranquilli­tà e non fare terrorismo psicologic­o - spiega Matteo Dozzo, titolare di Moksa, a Treviso - Ci auguriamo una regolament­azione più precisa perché la canapa non sia più un prodotto demonizzat­o».

Meno timoroso Marco Marinello, socio di HemPassion, a Padova: «La nostra alla fine è un’erborister­ia, non vediamo infloresce­nza ma solo prodotti derivati, come detergenti cosmetici e creme per le articolazi­oni. Certo, la possibilit­à di una crociata politica esiste, ma spero che tutti si rendano conto che sarebbe un passo indietro».

Eppure in giunta regionale c’è chi è già pronto alla battaglia ai cannabis store: «È ora di uscire dal delirio folle post sessantott­ino secondo cui le droghe fanno bene - attacca l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan - Per motivi etici io sono contraria a tutte le sostanze, ma ora mi ha dato ragione anche un organismo scientific­o. E a questi negozi noi faremo la guerra». L’offensiva inizierà il 3 luglio, quando Donazzan ha organizzat­o una conferenza assieme all’ex ministro Carlo Giovanardi proprio per annunciare un stretto giro di controlli contro gli stupefacen­ti di ogni genere.

Differente il punto di vista del sociologo Gianfranco Bettin, per anni impegnato nei servizi di aiuto alla tossicodip­endenza: «Certo che la cannabis light può essere nociva, ma sarei curioso di conoscere il parere del Css su alcool e tabacco, che non vengono attaccati alla stessa maniera. La marijuana come viatico per le droghe pesanti? I centri di aiuto sono pieni di tossicodip­endenti che hanno iniziato bevendo cinque spritz al giorno, il vero problema è l’atteggiame­nto mentale di chi ricorre a sostanze - di qualunque tipo - per sentirsi meglio, per divertirsi, per stare in compagnia». Immediata la replica di Donazzan: «Basta con il benaltrism­o: oggi parliamo di questo, e questo dobbiamo combattere».

Donazzan Basta con il delirio post ‘68, faremo la guerra a questi negozi con controlli a tappeto

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