Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
A rischio la raccolta della frutta Le aziende a caccia di 300 operai
La raccolta della frutta è a rischio in Polesine: servono 300 operai agricoli che le aziende frutticole non riescono a reclutare. La frutta, soprattutto mele e pere, prodotti d’eccellenza del territorio, rischia di marcire a terra se non la si raccoglie nei tempi previsti dal ciclo di coltivazione nei frutteti. L’inizio della raccolta è programmata per i mesi di agosto e settembre.
Ma a pochi giorni dalla fine del mese di giugno molti agricoltori manifestano difficoltà nel reperire operai disponibili ad essere assunti secondo il Contratto Collettivo Nazionale del lavoro (Ccnl) degli operai agricoli per le fasi di raccolta delle pere e mele per le proprie aziende. È la prima volta che si verifica un’emergenza simile. Da una verifica di Confagricoltura Rovigo le imprese associate necessitano di circa 300 operai per questa mansione.
Prima di reperire personale da fuori provincia o da società o cooperative di servizio, che possono creare problemi in ordine all’applicazione corretta delle norme vigenti, gli stessi imprenditori polesani preferiscono offrire ai polesani un’opportunità economica per un periodo di tempo determinato. A tal fine, in accordo con l’amministrazione provinciale, si invitano gli interessati a rivolgersi ai Centri per l’Impiego di Rovigo (0425386621), Adria (0426903714) e Badia Polesine (0425595501) che sono già disponibili a effettuare una selezione dei candidati da proporre alle aziende.
Inoltre eventuali disponibilità possono essere presentate agli uffici di Confagricoltura Rovigo che provvederanno poi a redistribuirle alle aziende. Questi gli indirizzi e numeri di telefono delle sedi: Rov i g o (0425204409 e 0425422928), Lendinara (0425600079), Fiesso Umbertiano (0425754172), Ficarolo (0425708021), Adria (0426902264) e Taglio di Po (0426346859).
I vertici di Confagricoltura Rovigo ricordano che «avere un rapporto diretto con l’azienda assuntrice di manodopera è una garanzia per il lavoratore in termini di rispetto sia delle norme contrattuali (retribuzione e previdenza), sia delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro».