Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Concorso di idee per il campus Piave
Saranno gli studenti a decidere come cambierà l’ex caserma di riviera Paleocapa
Sarà un campus all’americana con aule studio, biblioteche, laboratori e molto verde. L’aspetto finale dell’ex caserma Piave destinata con un’operazione da 50 milioni a diventare il campus di Economia e Scienze Politiche sarà deciso dagli studenti che parteciperanno al concorso di idee lanciato dal Bo. «L’area del campus sarà anche a disposizione dei cittadini», spiega il rettore Rosario Rizzuto che pensa anche a un grande viale alberato.
Per tutti i cittadini
Il campus sarà aperto anche ai padovani che vorranno passeggiare tra gli alberi
Una caserma che si trasforma in un campus universitario all’americana, migliaia di metri quadri a disposizione di studenti e padovani, uno spazio aperto a tutta la città. Tutto questo è l’ex caserma Piave, un luogo ormai abbandonato che tornerà a vivere grazie agli studenti.
È infatti partito il concorso «Piave Futura», destinato a cambiare volto all’area compresa tra via Moro, via Folengo, Riviera Paleocapa e via Euganea e soprattutto alla geografia dell’Ateneo. Gli aspiranti architetti avranno tempo fino al 7 agosto per presentare le loro proposte, tenendo presente non solo le necessità di chi vivrà tutti i giorni il campus ma anche quelle della città. «L’impatto su Padova è evidente – spiega il rettore del Bo Rosario Rizzuto – i progetti dovranno valorizzare le parti storiche creando spazi moderni, sostenibili dal punto di vista energetico e flessibili. Sarà una bella sfida». Il vincitore del concorso di idee verrà individuato entro il 15 aprile del prossimo anno da una giuria composta da due docenti del Bo e due architetti esterni. Nel frattempo, il Bo sta progettando una piattaforma online attraverso la quale cittadini e studenti potranno dare suggerimenti e idee agli aspiranti progettisti.
Le regole per progettare il campus prevedono la conservazione del corpo ottocentesco della struttura realizzata dagli austriaci sulle rovine del monastero collegato alla chiesa di Sant’Agostino. Per anni l’ex caserma è stata il punto di riferimento per i giovani padovani che dovevano prestare servizio militare, fino al 2007 quando è passata da distretto militare a centro documentale: ancora oggi sono conservati moltissimi documenti relativi alle classi di leva, tanto che se fossero posti uno dopo l’altro si avrebbe una strada di carta lunga 10 chilometri.
«Stiamo passando tutti i documenti in formato digitale – dice il generale di corpo d’armata Paolo Serra, comandante del Comando Forze Operative Nord – Il cartaceo verrà trasferito fuori regione così da consentire all’università di utilizzare anche quello spazio». La firma dell’accordo è avvenuta a novembre quando al Bo si erano incontrati il rettore Rizzuto e l’allora ministro della Difesa Roberta Pinotti che concesso all’università per 19 anni l’uso dei terreni della Piave in cambio del restauro da parte dell’Ateneo della caserma Salomone, situata in Prato della Valle dove ha sede il Comando Forze Operative Nord.
Il nuovo campus ospiterà gli studenti di Economia, Scienze Politiche e Sociologia mentre in via del Santo resteranno gli uffici amministrativi. Verranno costruite 45 aule per 5 mila metri quadrati, più di 800 postazioni per studiare, una biblioteca di 3 mila metri quadrati, un auditorium di 1200 metri quadrati aperto anche a iniziative della cittadinanza. Poi ancora 2400 metri quadrati di magazzini che ospiteranno le opere d’arte di proprietà del Bo, 1700 metri quadrati di laboratori, luoghi di ristoro, sale riunioni, uffici per la didattica, viali alberati e spazi aperti.
Ci saranno anche 250 posti auto, 150 per i motocicli e 1500 posti per le bici. Il costo dell’intera opera si aggira intorno ai 50 milioni.
«Al centro vorremmo fosse progettato un grande viale che vada da via Moro a riviera Paleocapa, un boulevard alberato attraversabile anche dai cittadini», dice il rettore a cui fa eco il sindaco Sergio Giordani che si dice soddisfatto.
«La città cambierà in positivo, la zona delle riviere diventerà ancora più bella» aggiunge Giordani.
I primi studenti potranno entrare nel nuovo campus a partire dal 2021. Il progetto potrebbe in futuro contribuire a far salire ulteriormente il Bo nella classifica delle università. Il Bo ha già guadagnato recentemente 47 posizioni nella graduatoria dell’agenzia di ranking QS, che stila l’elenco dei migliori Atenei al mondo, e ha appena chiuso il bilancio 2017 in attivo, con un utile di 7 milioni.