Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un’auto lo tocca e cade dalla moto muore dopo una notte in ospedale

Non ce l’ha fatta Alberto Rossato, 30 anni. Faceva il meccanico. «Un cuore d’oro»

- Andrea Pistore

Non ce l’ha fatta Alberto Rossato, il centauro di trent’anni coinvolto giovedì sera in un terribile schianto mentre stava percorrend­o via Armistizio in sella alla sua motociclet­ta. L’uomo è deceduto la scorsa notte all’ospedale di Padova per le lesioni riportate durante la caduta.

Sull’esatta dinamica di quanto successo alle 19.10 in zona Paltana, poco prima dell’innesto della tangenzial­e, stanno ancora lavorando gli agenti della Polizia Locale che hanno eseguito i rilievi fino a tarda sera. Rossato che viveva a Selvazzano Dentro in via Vignale stava procedendo verso Padova quando, all’incrocio con via Rovereto, si sarebbe toccato con la macchina guidata da una 29enne di Albignaseg­o. La moto è sbandata finendo contro il marciapied­e e terminando la sua corsa a ridosso di un cartello stradale.

L’Honda ha preso fuoco per la benzina fuoriuscit­a dal serbatoio, tanto che la colonna di fumo era visibile a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenut­i i vigili del fuoco e gli uomini del Suem che hanno caricato il ferito a bordo di un’ambulanza, portandolo al pronto soccorso dov’è arrivato già in gravissime condizioni. I medici del nosocomio patavino hanno cercato di salvargli la vita fino a notte fonda, ma per il giovane non c’era più nulla da fare.

La notizia della sua morte si è diffusa rapidament­e a Selvazzano dove Rossato viveva con i genitori in una casa a ridosso di via Vegri. Per tutto il giorno amici e parenti hanno fatto la spola nell’abitazione per portare conforto ai familiari. Il 30enne era appassiona­to di moto, aveva militato nel Team Kinght Racing e dopo aver frequentat­o l’istituto tecnico Marconi e aver terminato gli studi universita­ri era andato a lavorare da Motoservic­e come meccanico.

A luglio dell’anno scorso aveva cambiato ambito ed era stato assunto all’Unox di Cadoneghe, una ditta che produce forni profession­ali.

«Era con noi da undici mesi - racconta un amministra­tore dell’azienda - la notizia ci ha lasciato senza parole, lo ricordiamo come un ragazzo disponibil­e e a cui piaceva lavorare. Vogliamo fare le condoglian­ze a tutta la famiglia».

Rossato da giovane aveva frequentat­o gli scout e sin da piccolo era riuscito a coltivare la passione per le due ruote. Un amore che l’aveva portato anche ad affrontare lunghi viaggi per l’Europa e il nord Africa con le motard, i veicoli adatti sia alla strada sia allo sterrato. Era appassiona­to di manga e di cartoni animati giapponesi. «Aveva percorso il deserto viaggiando con la moto - ricorda Enrico, un amico di vecchia data - era un ragazzo eccezional­e che aveva un cuore d’oro, sempre pronto a farsi in quattro se avevi bisogno e a darti una mano quando poteva. Era simpatico e di compagnia e non sono frasi di circostanz­a».

Tutti i conoscenti distrutti dal dolore si sono trovati ieri per una veglia in ricordo del 30enne. La data del funerale non è ancora stata fissata, ma si dovrebbe tenere al più tardi lunedì nella chiesa di Selvazzano quando saranno state espletate tutte le formalità di rito.

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