Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Un’auto lo tocca e cade dalla moto muore dopo una notte in ospedale
Non ce l’ha fatta Alberto Rossato, 30 anni. Faceva il meccanico. «Un cuore d’oro»
Non ce l’ha fatta Alberto Rossato, il centauro di trent’anni coinvolto giovedì sera in un terribile schianto mentre stava percorrendo via Armistizio in sella alla sua motocicletta. L’uomo è deceduto la scorsa notte all’ospedale di Padova per le lesioni riportate durante la caduta.
Sull’esatta dinamica di quanto successo alle 19.10 in zona Paltana, poco prima dell’innesto della tangenziale, stanno ancora lavorando gli agenti della Polizia Locale che hanno eseguito i rilievi fino a tarda sera. Rossato che viveva a Selvazzano Dentro in via Vignale stava procedendo verso Padova quando, all’incrocio con via Rovereto, si sarebbe toccato con la macchina guidata da una 29enne di Albignasego. La moto è sbandata finendo contro il marciapiede e terminando la sua corsa a ridosso di un cartello stradale.
L’Honda ha preso fuoco per la benzina fuoriuscita dal serbatoio, tanto che la colonna di fumo era visibile a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli uomini del Suem che hanno caricato il ferito a bordo di un’ambulanza, portandolo al pronto soccorso dov’è arrivato già in gravissime condizioni. I medici del nosocomio patavino hanno cercato di salvargli la vita fino a notte fonda, ma per il giovane non c’era più nulla da fare.
La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente a Selvazzano dove Rossato viveva con i genitori in una casa a ridosso di via Vegri. Per tutto il giorno amici e parenti hanno fatto la spola nell’abitazione per portare conforto ai familiari. Il 30enne era appassionato di moto, aveva militato nel Team Kinght Racing e dopo aver frequentato l’istituto tecnico Marconi e aver terminato gli studi universitari era andato a lavorare da Motoservice come meccanico.
A luglio dell’anno scorso aveva cambiato ambito ed era stato assunto all’Unox di Cadoneghe, una ditta che produce forni professionali.
«Era con noi da undici mesi - racconta un amministratore dell’azienda - la notizia ci ha lasciato senza parole, lo ricordiamo come un ragazzo disponibile e a cui piaceva lavorare. Vogliamo fare le condoglianze a tutta la famiglia».
Rossato da giovane aveva frequentato gli scout e sin da piccolo era riuscito a coltivare la passione per le due ruote. Un amore che l’aveva portato anche ad affrontare lunghi viaggi per l’Europa e il nord Africa con le motard, i veicoli adatti sia alla strada sia allo sterrato. Era appassionato di manga e di cartoni animati giapponesi. «Aveva percorso il deserto viaggiando con la moto - ricorda Enrico, un amico di vecchia data - era un ragazzo eccezionale che aveva un cuore d’oro, sempre pronto a farsi in quattro se avevi bisogno e a darti una mano quando poteva. Era simpatico e di compagnia e non sono frasi di circostanza».
Tutti i conoscenti distrutti dal dolore si sono trovati ieri per una veglia in ricordo del 30enne. La data del funerale non è ancora stata fissata, ma si dovrebbe tenere al più tardi lunedì nella chiesa di Selvazzano quando saranno state espletate tutte le formalità di rito.