Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Berti: «La Regina? Candidatura fatta solo per finire sui giornali»
«Non vorrei che avessimo fatto come i bambini, che quando si siedono a tavola al ristorante ordinano tutto il menù e poi però, quando glielo portano, non riescono a finirlo e gli viene da vomitare...». Li chiamano alleati. A Roma, però. Qui in Veneto tra Lega e Cinque stelle continuano a volare gli stracci. E l’ultimo pretesto è proprio la candidatura di Cortina alle Olimpiadi. Per dire: parole e musica, qui sopra, sono di Jacopo Berti, capogruppo del M5s in Regione. Che parla così del governatore Luca Zaia. Berti, cosa intende dire?
«Che il rilancio di Cortina passa attraverso i Mondiali del 2021 e non c’era bisogno di mettere altro sul piatto».
Cioè, non aveva senso proporre la Regina delle Dolomiti per le Olimpiadi 2026?
«No. Il nostro obiettivo è quello di portare a casa bene i Mondiali, che sono un evento che dovrà dare lustro alla Conca e che dovrà rilanciarla a livello internazionale. Solo una volta che si è fatto questo, cioè una volta che si sarà riportata Cortina al livello che merita, si potrà provare lo step successivo».
Perché Cortina ora non è pronta?
«Sulle infrastrutture e la ricettività alberghiera c’è ancora molto da fare. Ma il punto è un altro...»
Quale?
«Che prima ne bisognerebbe discutere. Queste cose non devono e non possono nascere da iniziative personali, tanto per riempire una pagina del giornale o ritagliarsi due interviste».
E parla sempre di Zaia?
«Si, dico di lui. È il suo stile, lo conosciamo. Si fanno le sparate, poi però per i Mondiali di Cortina la Regione mette 30 mila, 50mila euro... Cioè, prima di raccontare a tutti che faremo questo o quell’altro nel 2026, sarebbe stato meglio dare un contributo maggiore per i Mondiali, che già sono stati conquistati. Invece la Regione si è tirata indietro».
Ma quindi, anche lei, dice che è meglio Torino?
«Io dico che sono a disposizione completa degli organizzatori affinché i Mondiali del 2021 possano non solo essere 15 giorni di grande sport, ma anche il punto di partenza per una “Cortina 2.0”. Cioè una Cortina con nuove strutture di accoglienza, nuove piste. E che la portino al livello di Torino, al top delle località mondiali. E solo allora, in modo collegiale, si potrà aprire una discussione sulle Olimpiadi»