Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Volo tragico, studente muore in parapendio

Treviso, precipita studente padovano di 24 anni. Con gli amici aveva aperto una palestra a Bassano

- Di Milvana Citter Andrea Pistore

Flavio Violetto (in foto), 24enne di Cittadella è morto ieri pomeriggio dopo essere precipitat­o da un’altezza di 400 metri poco distante dal campo di atterraggi­o di Semonzo del Grappa. Violetto era salito sul Col del Puppolo per lanciarsi con il parapendio a 700 metri d’altezza e al decollo tutto è andato bene. Poco dopo però la vela ha iniziato ad avvitarsi su sé stessa, il giovane ha provato a sbloccarla, ma non ci è riuscito. Ha azionato il dispositiv­o d’emergenza, sganciando anche la seconda vela, che tragicamen­te si è impigliata sull’altra. Il ragazzo, iscritto a Fisioterap­ia a Verona e nel 2013 alpini fuciliere, gestiva una palestra di roccia a Bassano.

La vela che si avvita e il parapendio che perde quota fino allo schianto al suolo. E’ la dinamica dell’incidente di volo che, alle 17 di ieri, è costato la vita a Flavio Violetto, 24enne di Cittadella.

Il giovane è morto, dopo essere precipitat­o per oltre 400 metri, poco distante dal campo di atterraggi­o di Semonzo del Grappa, nel Trevigiano. Si tratta della seconda vittima in pochi giorni, dopo la morte del turista inglese che si è schiantato contro una parete rocciosa dopo essersi lanciato con una tuta alare dalla cima della Busazza, nell’Agordino.

Secondo una prima ricostruzi­one, intorno alle 17 di ieri Violetto era salito sul Col del Puppolo per lanciarsi con la sua vela dal campo «Stella Alpina», a circa 700 metri d’altezza. E al decollo tutto è andato bene. Poco dopo però, come hanno riferito alcuni testimoni, improvvisa­mente la sua vela ha iniziato ad avvitarsi su se stessa. Il 24enne ha provato alcune manovre per sbloccarla, ma non ci è riuscito.

Ha quindi ha azionato il dispositiv­o d’emergenza, sganciando anche la seconda vela ma, per cause che non sono state ancora accertate, tragicamen­te questa si è impigliata sull’altra. Un groviglio di vele, che si sono rapidament­e sgonfiate, facendogli perdere quota inesorabil­mente. Quando è successo, il pilota era più o meno a 400 metri d’altezza. Violetto ha tentato disperatam­ente di provare a salvarsi, cercando di sbloccare le vele che però s’impigliava­no sempre di più, avvitandos­i su se stesse e trascinand­olo nel vuoto. La sua caduta «a candela», cioè dritta verso il suolo, è finita con un impatto violentiss­imo sul terreno che non gli ha lasciato scampo. Inutile la corsa dei sanitari del Suem di Crespano del Grappa. Il corpo ormai senza vita del giovane era all’incrocio tra due strade di Semonzo, poco distante dal campo di atterraggi­o «Paradiso» di via Casale, dove sarebbe dovuto arrivare con il suo parapendio.

Sul posto sono arrivati anche i carabinier­i di Crespano del Grappa. L’attrezzatu­ra di Violetto è stata posta sotto sequestro, a disposizio­ne della Procura, che potrebbe disporre un’indagine per chiarire la causa dell’incidente. Il volo col parapendio e la montagna erano le grandi passioni di Flavio. Da sempre il 24enne aveva coltivato l’amore per le vette, sfociato poi in quello che dall’anno scorso era diventato il suo primo lavoro. Insieme agli amici gestiva l’OnSight Climbing Team, una palestra di roccia a Bassano del Grappa. «Siamo sconvolti — raccontano gli amici della palestra — non ci sono parole per una simile disgrazia. Il pensiero va alla famiglia. Flavio era uno spirito libero».

Viveva a Cittadella con i genitori Giancarlo e Marina, la sorella e un fratello 14enne. Era iscritto alla facoltà di Fisioterap­ia all’Università di Verona e nel 2013 aveva prestato servizio nell’esercito come volontario negli alpini fucilieri di Verona. Gli sport estremi erano la ragione di vita di Flavio e la sua grande passione era il parapendio. Lo scorso 28 maggio sul suo profilo Facebook aveva scritto una frase che era lo specchio del suo modo di vivere: «Vedo i miei coetanei con un lavoro in ufficio, amici che si sposano o coi figli. Forse è giunto il momento di mettere la testa a posto e di rinunciare a rischiare… deve essere per questo che ho preso una decisione definitiva… passare al seggiolino eiettabile».

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 ??  ?? La vittima Flavio Violetto, 24enne di Cittadella, faceva l’istruttore in palestra e aveva la passione del volo.
La vittima Flavio Violetto, 24enne di Cittadella, faceva l’istruttore in palestra e aveva la passione del volo.

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