Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Volo tragico, studente muore in parapendio
Treviso, precipita studente padovano di 24 anni. Con gli amici aveva aperto una palestra a Bassano
Flavio Violetto (in foto), 24enne di Cittadella è morto ieri pomeriggio dopo essere precipitato da un’altezza di 400 metri poco distante dal campo di atterraggio di Semonzo del Grappa. Violetto era salito sul Col del Puppolo per lanciarsi con il parapendio a 700 metri d’altezza e al decollo tutto è andato bene. Poco dopo però la vela ha iniziato ad avvitarsi su sé stessa, il giovane ha provato a sbloccarla, ma non ci è riuscito. Ha azionato il dispositivo d’emergenza, sganciando anche la seconda vela, che tragicamente si è impigliata sull’altra. Il ragazzo, iscritto a Fisioterapia a Verona e nel 2013 alpini fuciliere, gestiva una palestra di roccia a Bassano.
La vela che si avvita e il parapendio che perde quota fino allo schianto al suolo. E’ la dinamica dell’incidente di volo che, alle 17 di ieri, è costato la vita a Flavio Violetto, 24enne di Cittadella.
Il giovane è morto, dopo essere precipitato per oltre 400 metri, poco distante dal campo di atterraggio di Semonzo del Grappa, nel Trevigiano. Si tratta della seconda vittima in pochi giorni, dopo la morte del turista inglese che si è schiantato contro una parete rocciosa dopo essersi lanciato con una tuta alare dalla cima della Busazza, nell’Agordino.
Secondo una prima ricostruzione, intorno alle 17 di ieri Violetto era salito sul Col del Puppolo per lanciarsi con la sua vela dal campo «Stella Alpina», a circa 700 metri d’altezza. E al decollo tutto è andato bene. Poco dopo però, come hanno riferito alcuni testimoni, improvvisamente la sua vela ha iniziato ad avvitarsi su se stessa. Il 24enne ha provato alcune manovre per sbloccarla, ma non ci è riuscito.
Ha quindi ha azionato il dispositivo d’emergenza, sganciando anche la seconda vela ma, per cause che non sono state ancora accertate, tragicamente questa si è impigliata sull’altra. Un groviglio di vele, che si sono rapidamente sgonfiate, facendogli perdere quota inesorabilmente. Quando è successo, il pilota era più o meno a 400 metri d’altezza. Violetto ha tentato disperatamente di provare a salvarsi, cercando di sbloccare le vele che però s’impigliavano sempre di più, avvitandosi su se stesse e trascinandolo nel vuoto. La sua caduta «a candela», cioè dritta verso il suolo, è finita con un impatto violentissimo sul terreno che non gli ha lasciato scampo. Inutile la corsa dei sanitari del Suem di Crespano del Grappa. Il corpo ormai senza vita del giovane era all’incrocio tra due strade di Semonzo, poco distante dal campo di atterraggio «Paradiso» di via Casale, dove sarebbe dovuto arrivare con il suo parapendio.
Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Crespano del Grappa. L’attrezzatura di Violetto è stata posta sotto sequestro, a disposizione della Procura, che potrebbe disporre un’indagine per chiarire la causa dell’incidente. Il volo col parapendio e la montagna erano le grandi passioni di Flavio. Da sempre il 24enne aveva coltivato l’amore per le vette, sfociato poi in quello che dall’anno scorso era diventato il suo primo lavoro. Insieme agli amici gestiva l’OnSight Climbing Team, una palestra di roccia a Bassano del Grappa. «Siamo sconvolti — raccontano gli amici della palestra — non ci sono parole per una simile disgrazia. Il pensiero va alla famiglia. Flavio era uno spirito libero».
Viveva a Cittadella con i genitori Giancarlo e Marina, la sorella e un fratello 14enne. Era iscritto alla facoltà di Fisioterapia all’Università di Verona e nel 2013 aveva prestato servizio nell’esercito come volontario negli alpini fucilieri di Verona. Gli sport estremi erano la ragione di vita di Flavio e la sua grande passione era il parapendio. Lo scorso 28 maggio sul suo profilo Facebook aveva scritto una frase che era lo specchio del suo modo di vivere: «Vedo i miei coetanei con un lavoro in ufficio, amici che si sposano o coi figli. Forse è giunto il momento di mettere la testa a posto e di rinunciare a rischiare… deve essere per questo che ho preso una decisione definitiva… passare al seggiolino eiettabile».