Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Prandina, Giordani vuole accelerare «Proviamo ad averla già ad agosto»
L’idea è di iniziare subito i lavori nell’ex caserma, prima dello scambio con via Anelli
Prandina, il sindaco Sergio Giordani prova a spingere sull’acceleratore.
È passata appena una settimana da quando, mercoledì scorso nell’ufficio del prefetto Renato Franceschelli a Palazzo Santo Stefano, il primo cittadino, il capo della polizia Franco Gabrielli, il questore Paolo Fassari e il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Dario Di Girolamo hanno firmato il protocollo d’intesa che prevede la realizzazione della nuova questura in via Anelli e la cessione al Comune dell’ex caserma tra via Orsini e corso Milano.
Il primo step dell’accordo, ratificato per ben due volte dal parlamentino padovano (con i voti favorevoli della sola maggioranza), consiste nel trasferimento temporaneo alla Cittadella della Stanga, entro la fine di quest’anno, dell’Ufficio Immigrazione della questura che oggi si trova, in condizioni a dir poco precarie, in riviera Ruzante: lo spazio, più di 1.200 metri quadri al piano terra del complesso direzionale di proprietà di Mps, verrà a breve preso in affitto dal Municipio al prezzo di circa 100mila euro all’anno.
Il secondo step invece, ben più complicato di quello appena descritto, impegna il Comune non solo a raggiungere la piena proprietà delle sei palazzine di via Anelli (182 alloggi, di cui 145 privati e 37 dell’Ater, da acquistare al prezzo di 30mila euro l’uno), ma anche a demolire le stesse e bonificare tutta l’area dell’ex Bronx tirando fuori i soldi di tasca propria: il tutto, soldi a parte, entro la fine del 2019.
Il terzo step infine, collocabile all’inizio del 2020, contempla da un lato (a spese dello Stato) la costruzione della nuova questura nell’ex ghetto della Stanga, per cui saranno necessari dai cinque ai sette anni, e dall’altro la consegna della Prandina al Municipio.
Ma in proposito, al di là dei termini dell’accordo siglato una settimana fa, il sindaco prova ad accelerare: «Ho un ottimo rapporto con i vertici dell’Agenzia del Demanio – fa sapere Giordani – Sia con il direttore regionale Di Girolamo che con quello nazionale Roberto Reggi. Tanto che ho chiesto loro di poter avere le chiavi della Prandina entro la fine dell’estate, magari già tra luglio e agosto. Si tratta infatti di un’area che lo Stato non ha più intenzione di utilizzare, mentre a noi farebbe molto comodo poterla visionare in maniera approfondita per poi decidere, insieme con i residenti e i commercianti della zona, la soluzione migliore per adoperarla». In merito, si sa, è da tempo in atto un «sereno» confronto tra lo stesso Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni, incentrato sostanzialmente sulle dimensioni del parcheggio da realizzare all’interno dell’ex caserma. Ma alla fine, par di capire, si stringerà un patto per far contenti entrambi: la zona Ovest dell’ex caserma, con un leggero spostamento di via Orsini, verrà trasformata in un parco verde a due passi dalle mura; in quella Est, invece, sarà appunto ricavato un parcheggio con al massimo 500 posti auto. Ovvero cinque volte tanti quelli che oggi si trovano in piazza Insurrezione. Quando sarà pronta l’area di sosta della Prandina quindi verrà eliminata quella ai piedi della sede della Camera di Commercio lasciando libera la piazza. «Tutte quelle macchine parcheggiate in piazza Insurrezione – afferma il sindaco – non mi sono mai piaciute. Quindi, prima le leviamo, meglio è. E poi, ma lo dico sottovoce, mi piacerebbe piantare un po’ di alberi al centro di corso Milano per rendere la strada più bella».