Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Stagionali, ne mancano trecento I sindacati: «Pagati troppo poco»
Raccolta frutta a rischio: scambio di accuse con Confagricoltura che nega
Raccolta della frutta in provincia di Rovigo a rischio a causa della mancanza di 300 operai agricoli. Secondo i sindacati della Flai (Federazione lavoratori agroindustria) Cigl di Rovigo il problema è un altro, vale a dire il tentativo di abbassare la tariffa oraria dei lavoratori agricoli. A parlare chiaro è Mauro Baldi della Flai-Cgil Rovigo: «Il presidente di Confagricoltura –spiega Baldi- Stefano Casalini ha dichiarato che il problema del sotto organico di manovalanza nelle campagne sarebbe legato in particolar modo all’eliminazione dei voucher per pagare i lavoratori. I voucher sono ancora esistenti e si possono usare. Il fatto è che si sta strumentalizzando la situazione tentando di abbassare il costo della tariffa oraria degli operai. Quella messa in atto è tutta una strumentalizzazione».
Nel 2017, in Polesine, sono stati staccati ben 14 mila voucher, per il pagamento dei lavori stagionali nelle varie aziende agricole della provincia, a fronte di 800mila voucher totali staccati in tutto il Polesine per tutti gli altri settori lavorativi. La Flai Cgil Rovigo la scorsa settimana si è imposta bloccando l’applicazione di contratti da 850 euro mensili pari a 5 euro orari nell’ambito lavorativo dell’agricoltura. In Polesine i lavoratori dediti a questo settore non mancherebbero secondo i sindacati.
«Dai registri Inps dei vari Comuni polesani – spiega ancora Mauro Baldi- Si possono conteggiare in tutto 6200 lavoratori, di cui 2200 polesani. I lavoratori ci sono, chiedono solo più dignità». Non tarda a giungere la replica da parte dei vertici di Confagricoltura Rovigo che a livello territoriale conta 2500 soci iscritti tra proprietari a conduzione diretta delle aziende e parte fondiari. E che venerdì scorso ha diramato con urgenza l’avviso di ricerca dei 300 lavoratori. «I voucher della vecchia normativa, non più vigente,precisa Stefano Casalini presidente di Confagricoltura RovigoErano un ottimo strumento che agevolava l’assunzione per la raccolta della frutta. Ci troviamo comunque di fronte ad una situazione d’emergenza per l’assenza di 300 operai ed è la prima volta che succede in Polesine per numeri così elevati». Ma secondo il numero uno di Confagricoltura Rovigo a pesare sarebbe soprattutto il calo di operai non italiani. «C’è una forte difficoltà nel reperire manovalanza europea, soprattutto polacca e romena che sino agli anni scorsi cercava lavoro qui. Il nostro interesse è quello di trovare il personale e non di abbassare il prezzo del lavoro, che sarà pagato in regola in base al contratto collettivo nazionale».