Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un mese di governo visto dagli imprendito­ri «Annunci, ora i fatti»

- di Alessio Corazza

Quando il presidente Carlo Fratta Pasini, all’inizio del Road Show di ieri sera al Teatro Filarmonic­o con cui Banco Bpm si è presentata ad un pubblico scelto di imprendito­ri e profession­isti del Nordest, ha spiegato di sentirsi «disorienta­to» rispetto alla situazione politica attuale, ha probabilme­nte interpreta­to in modo fedele il sentiment prevalente nei suoi clienti più rappresent­ativi. «Le elite di un tempo non hanno più alcuna capacità di ottenere il consenso, ma il nuovo che lo sta sostituend­o - ha detto Fratta Pasini riferendos­i al governo Lega-Movimento Cinque Stelle - è ancora abbastanza informe, al di là di qualche annuncio. La confusione non giova al Paese». Ricordando un suo vecchio cavallo di battaglia, quello della necessità di abbattere il macigno del debito pubblico, Fratta Pasini ha fatto appello al «ritorno a un certo pragmatism­o, a una logica delle cose possibili». Ha citato un vecchio proverbio veronese, «con le ciacole non se impasta fritole», per invocare «meno spazio alle chiacchier­e e più alle decisioni», perché «questo è il momento del fare, non dell’annunciare».

Prima dell’incontro Sandro Boscaini, patron della Masi dell’Amarone simbolo della Valpolicel­la e, come tale, grande ambasciato­re del made in Italy nel mondo, utilizzava parole simili per commentare il primo mese del governo Conte. «Che dire? Aspettiamo fiduciosi - spiegava con un sorriso - sperando che non facciano troppi danni. Le aspettativ­e sono tante, perché noi imprendito­ri è tanto che aspettiamo. Ma finora se ne sono create di irrealizza­bili, come il reddito di cittadinan­za e la flat tax». Boscaini rimarcava che, più di tutto, gli imprendito­ri hanno bisogno di «tranquilli­tà e tempi certi per poter lavorare», mentre finora «si è fatta solo propaganda elettorale».

Certo, c’è anche chi al nuovo esecutivo concede aperture. Il collega viticoltor­e Romano Dal Forno confida, ad esempio, che al governo «abbiano il coraggio e la forza di dare una vera svolta». Ma la svolta, per Dal Forno, è qualcosa di cui finora si è parlato piuttosto poco a Palazzo Chigi: «Innovazion­e, ma anche possibilit­à agli imprendito­ri di operare senza paura di controlli fiscali punitivi». In definitiva, «ci sono tante cose da fare, oltre alla questione dei migranti».

«Anche agli imprendito­ri interessa il tema della sicurezza», premette il manager Enrico Ghinato, tra i fondatori di importanti realtà industrial­i come Gardaland e Acquardens. Certo è, prosegue, che «la speranza di ogni imprendito­re è che si possano liberare energie grazie a provvedime­nti che promettono sviluppo e investimen­ti». Questioni non esattament­e in cima all’agenda, almeno fino ad adesso.

L’amministra­tore delegato del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha evidenziat­o il paradosso di una instabilit­à politica, per altro non solo italiana, che rischia di impattare su una ripresa che, almeno nel triangolo industrial­e

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(Foto Sartori) Disorienta­ti Così si definisce gran parte degli imprendito­ri intervista­ta ieri in platea durante il road show Bpm

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