Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un Daspo per difendere le mura Ma mendicare non sarà più reato

Il Comune modifica il regolament­o dei vigili. Giordani: punito solo chi molesta

- Davide D’Attino

Sergio Giordani l’aveva promesso un anno e qualche mese fa, durante la campagna elettorale che poi l’avrebbe portato a sedersi sulla poltrona più alta di Palazzo Moroni. E adesso, dopo aver tenuto per sé la delega alla Sicurezza, è pronto a passare dagli annunci ai fatti. Stiamo parlando del Regolament­o di polizia urbana, la cui ultima modifica risale ad aprile 2015 (quando al governo del Comune c’era Massimo Bitonci) e al quale il primo cittadino ha appunto intenzione di mettere mano.

L’iter è ufficialme­nte cominciato ieri pomeriggio quando in Municipio, presieduta da Luigi Tarzia (Lista Giordani Sindaco), si è riunita la Commission­e Sicurezza alla presenza pure del comandante dei vigili Lorenzo Fontolan. La novità principale, nel «nuovo» Regolament­o che dovrebbe essere sottoposto all’approvazio­ne del consiglio comunale la sera di lunedì 23 luglio, riguarda l’introduzio­ne del Daspo urbano, ovvero lo strumento contenuto nel decreto-sicurezza dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, diventato legge ad aprile dello scorso anno.

Il Daspo urbano, in sintesi, funziona come quello da tempo in vigore in ambito sportivo per arginare il tifo violento negli stadi. In pratica, per difendere il decoro e la fruizione di determinat­e zone di Padova, i vigili potranno sanzionare i trasgresso­ri del Regolament­o in questione non solo con una multa da 100 a 300 euro ma pure, ecco la novità, con il divieto d’accesso in quelle stesse zone per 48 ore. Però non finisce qui. Il verbale degli agenti, infatti, sarà immediatam­ente girato al questore Paolo Fassari che, in casi di particolar­e gravità, potrà estendere la durata del Daspo urbano di sei mesi o, addirittur­a, di due anni.

Nello specifico, l’area della città in cui sarà applicabil­e il provvedime­nto appena descritto, coinciderà con quella delimitata dalle mura del Cinquecent­o: via Bruno, via Manzoni, via Gattamelat­a, via Ariosto, via Venezia, via Tommaseo, via Sarpi, via Bronzetti, via Volturno, via Milazzo, via Cernaia, via Goito, ponte del Sostegno e via Cavallotti.

L’altra novità del «nuovo» Regolament­o, che l’aula di Palazzo Moroni dovrebbe ratificare tra tre settimane, riguarda invece il divieto di accattonag­gio. Come si ricorderà, l’ex sindaco Bitonci aveva proibito la richiesta di elemosina tout court, mentre ora Giordani ha deciso di mantenere punibile (con una multa da 100 euro) soltanto quella molesta, confermand­o peraltro la sanzione accessoria della confisca del denaro frutto della stessa elemosina.

Infine, l’ultima modifica interessa il tema della prostituzi­one su strada: i clienti delle «lucciole» continuera­nno ad essere multati con un’ammenda di 500 euro; le medesime «lucciole» invece, al contrario di quanto disposto da Bitonci, non incorreran­no più in alcuna sanzione.

Intanto, in merito alla questione più spinosa, cioè quella dell’accattonag­gio, il sindaco Giordani scandisce: «Sono quasi un migliaio le multe che i nostri vigili, da luglio dell’anno scorso ad oggi, hanno comminato ai mendicanti molesti, a chi chiede l’elemosina con atteggiame­nti insistenti o facendosi accompagna­re da bambini. E lo stesso discorso vale per i parcheggia­tori abusivi. Il contrasto verso chi si comporta in maniera sbagliata prosegue e proseguirà come e più di prima. Altra cosa invece è prendersel­a con chi domanda la carità in modo rispettoso e senza disturbare nessuno: questo – chiude Giordani – era un provvedime­nto non solo poco umano, ma anche contro diversi pareri del Consiglio di Stato e perfino di un decreto del presidente della Repubblica».

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