Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Claudio torna in aula, accetta di rispondere e conferma le tangenti «Ma erano gare regolari»
Abito scuro, capelli lunghi, immancabile abbronzatura. Luca Claudio, ex sindaco di Abano e Montegrotto Terme che due anni fa patteggiò una pena di quattro anni e due mesi per un giro di tangenti, ieri era in aula come testimone in un procedimento collegato al suo (altri imprenditori e funzionari indagati con lui scelsero la strada del processo). Prima di entrare in aula, Claudio ha dovuto attendere almeno tre ore. Il suo avvocato Ferdinando Bonon infatti aveva sollevato un’eccezione: essendo Claudio imputato in un altro procedimento (sempre per tangenti, quello di Giarre) ancora aperto, l’ex sindaco avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere. Mentre i giudici decidevano, l’ex sindaco ha ingannato l’attesa leggendo il thriller Macbeth di Jo Nesbo seduto nell’aula dei testimoni. Poche battute: «Sto bene, lentamente si riparte, scusi - afferma - non parlo volentieri con i giornalisti». Nel frattempo i giudici del collegio hanno deciso di chiedere allo stesso Claudio se volesse testimoniare, e lui ha accettato. «Ho preso soldi dalla Aesys spa di Marcello e Giuseppe Biava – ha detto in aula – ma le gare si sono svolte correttamente, la stessa cosa anche per la Guerrato, il denaro era destinato a me, ma il bando era regolare». A processo ci sono Saverio e Luciano Guerrato (titolari della Guerrato spa, in concordato, specializzata in impiantistica), Giuseppe e Marcello Biava (bergamaschi entrambi, a capo della Aesys spa che si occupa di pannelli luminosi), Patrizio Greggio di Abano (ex dirigente dell’ufficio tecnico), Ermanno Pegoraro di Abano (consigliere con delega ai lavori pubblici), imputati a vario titolo per concussione, turbativa d’asta, corruzione. Il dibattimento avviato ieri avrà il compito di confermare o smentire l’impianto accusatorio del pubblico ministero Federica Baccaglini, che coordinò le indagini della Guardia di Finanza di Padova. Determinante, in questa fase, la testimonianza di Luca Claudio. Ebbene ieri la memoria di Claudio è apparsa piuttosto lucida, fatto salvo alcuni incontri avvenuti nel 2012 ai quali non ricordava esattamente chi avesse preso parte. Ricordava bene però che furono gli imprenditori Guerrato e Biava ad aver detto di voler versare del denaro al sindaco in caso di vittoria. «Le gare, in ogni caso, si sono svolte in modo del tutto regolare» ha detto Claudio, smentendo quindi la turbativa d’asta che sarebbe stata messa in atto da lui stesso, da Bordin e dai due funzionari pubblici per agevolare gli imprenditori amici. Il pagamento delle tangenti, ha ammesso l’ex sindaco Luca Claudio, era avvenuto attraverso la Rsl di Massimo Trevisan a capo di una società riconducibile allo stesso Claudio, che avrebbe ricevuto 120mila euro da Guerrato e 40mila euro da Aesys. «Il versamento è stato fatto senza che la Rsl avesse prodotto alcun servizio nei loro confronti», ha detto Claudio, confermando quindi che si trattava di tangenti.