Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuove coreografie per riflettere sui conflitti
Anche il filone della danza del Festival bassanese, riconosciuto a livello internazionale come punto di riferimento del segmento contemporaneo, nella programmazione 2018 è impostato in una dimensione che richiama una riflessione sul tema del conflitto, inteso non solo quello bellico in riferimento al Centenario della Grande Guerra, e delle civiltà nelle sue molteplici declinazioni.
A Bassano del Grappa (Teatro al Castello degli Ezzelini) il programma inizia il 17 luglio con il ritorno di Sharon Fridman e della sua compagnia in All Ways. In questa creazione, la danza estremamente fisica e poetica di Fridman esplora l’utopia di un’armonia permanente, dove i conflitti sono ormai risolti e ognuno ha trovato il proprio posto nel mondo. In prima nazionale il 28 luglio, Ballet Rambert presenta il suo ultimo lavoro, candidato agli Olivier Awards 2018: Goat di Ben Duke, stella nascente della coreografia inglese. Sulla musica live della leggendaria Nina Simone, un rituale ingaggia un gruppo di giovani in una prova estrema, che prevede una vittima destinata a purificare tutti i mali del mondo.
Anche il mese di agosto propone due prime nazionali. Il 18 toccherà a Foreign Tongues (lingue straniere) di Chris Haring/Liquid Loft, dove tutto ruota intorno al mistero della comunicazione, alla polifonia e al multilinguismo, partendo da registrazioni realizzate in diverse parti d’Europa (anche a Bassano), associate a una coreografia che traduce la parola in movimento. Il 21 agosto, arriva per la prima volta al festival il collettivo guidato da Ido Batash e Lisi Estaras che, in The Jewish Connection Project, investiga le connessioni tra identità e appartenenza, unendo poesia e fisicità estrema, canto e danza, vulnerabilità e forza, in una creazione sostenuta da Les Ballets C de La B e supervisionata da Alain Platel.
Nella stessa sezione, il cartellone itinerante della «danza diffusa» con spettacoli che fanno tappa in spazi urbani, tra la natura o in antiche nobili dimore. Si inizia il 15 luglio da Arte Sella, il museo naturale dove scultura e danza si fonderanno per l’inaugurazione della nuova opera dello scultore americano John Grade, che si muoverà insieme al corpo del danz’autore Andrea Rampazzo. I Dance Raids nei centri storici di Bassano (18 luglio) e Montebelluna (27 luglio) porteranno la danza contemporanea nelle vetrine dei negozi, nelle piazze, tra i monumenti e negli angoli urbani più belli.
Villa da Porto a Montorso Vicentino si conferma la sede del progetto coreografico Dance in villa, (19 luglio) con Silvia Gribaudi e il videomaker Matteo Maffesanti, insieme a un inedito di Andrea Costanzo Martini per il collettivo Dance Makers e le danzatrici No Limita-c-tions con coreografie di Silvia Gribaudi e Siro Guglielmi; saranno coinvolti anche i cittadini.Danza anche nel parco di Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (20 luglio), con la Nelken Line di Pina Bausch e i giovani danzatori delle scuole castellane. Nello spazio straordinario della Cavallerizza, sarà presentato Wrek – List of extinct species di Pietro Marullo (selezione Aerowaves), che unisce movimento e arti plastiche. A Palazzo Pretorio di Cittadella (20 agosto), Sabine Molenaar sarà in scena con il potente assolo A moment, anche questo dalla selezione Aerowaves 2018. A settembre, doppio appuntamento: con il progetto «Cycling dance» (2 settembre), collaudato programma di danza lungo la ciclopista che collega Bassano al Trentino, e con I corpi di Schiele a Feltre (9 settembre) del collettivo Dance Makers, nell’originale Museo Rizzarda che conserva anche un bel disegno del grande artista.
In prima nazionale Ballet Rambert presenta il suo ultimo lavoro: «Goat» di Ben Duke