Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nasce il Museo di Villa Rathgeb: 600 opere donate

- Visentin

Ci sono voluti quarant’anni per vedere realizzato il sogno. Adesso il progetto è completato, gli allestimen­ti quasi e con la collezione di 600 opere donate da Roberto Bassi Rathgeb, la grande villa del 1500 fatta costruire ad Abano da Giovanni Antonio Secco, è pronta a trasformar­si in un polo culturale interattiv­o e multimedia­le, punto di riferiment­o regionale.

La «Casa Museo Bassi Rathgeb» aprirà ufficialme­nte al pubblico con tre giorni di eventi e iniziative il 7-8-9 dicembre, ma è stata presentata in anteprima dal Comune di Abano. Saloni affrescati tra il Settecento e l’Ottocento, completame­nte ristruttur­ati, stucchi settecente­schi realizzati dalle maestranze venezian e e impreziosi­ti dall’allestimen­to con le opere della collezione Bassi Rathgeb: mobili, armi, disegni, incisioni, dipinti, tra cui firme prestigios­e come Tiepolo, Giovan Battista Moroni e Guido Reni. Del polo culturale, che si caratteriz­za anche per la multimedia­lità delle sale, farà parte anche la collezione di maschere del museo Sartori, che verrà trasferita nella Barchessa della villa e sarà visitabile dal 2019. «Un museo, ma non solo - chiarisce l’assessore alla Cultura di Abano, Cristina Pollazzi - . La particolar­ità del progetto è che diventerà luogo vivo, fruibile, un “museo sociale” come lo chiamo io: eventi continui, visite animate, rassegne culturali, musica, sapori con degustazio­ni e eccellenze venete, ricostruzi­one di scene di vita in villa, insomma un luogo di convergenz­a culturale, sia per il territorio che per i turisti che gravitano intorno al bacino termale. Un posto dove tornare, perchè ad ogni visita si troverà qualcosa di nuovo e diverso».

Il concetto è innovativo, la contempora­neità della Casa Museo sta anche nella «rotazione» delle opere. Sono oltre 600 i pezzi della collezione e le sale possono ospitarne circa una quarantina alla volta, ecco che l’idea dell’assessore alla Cultura e dei tecnici che hanno ideato l’allestimen­to è la possibilit­à di «dare il cambio» ai pezzi esposti, rendendo vivo e sempre nuovo il Museo e permettend­o di ammirare ognuna delle opere, senza lasciarle nascoste in deposito. Torna il concetto di spazio palpitante e sociale. «Credo sarà un caso esemplare .

sottolinea l’assessore Cristina Pollazzi - . Il Museo sarà polo di aggregazio­ne in continuo fermento».

Un allestimen­to museale progettato dall’architetto Bruno Segato con il suo staff. L’investimen­to è stato di 750 mila euro, coperti in gran parte dalla Regione Veneto, in collaboraz­ione con il Comune di Abano.

Una storia che nasce da lontano, quella della villa, fatta costruire ad Abano Terme tra il 1566 e il 1576 dal medico Giovanni Antonio Secco di Crema, veneziano d’adozione come suo soggiorno estivo. Nel corso degli anni è stata ampliata e rimaneggia­ta, fino a diventare una sorta di riassunto delle storia veneta e di vari stili. Nel 1980 il Comune di Abano la acquistò, all’epoca si chiamava villa Zasio, dal proprietar­io di allora, per ospitare la preziosa collezione donata nel 1972 da Roberto Bassi Rathgeb. Un personaggi­o bizzarro questo Bassi Rathgeb (che nella presentazi­one della Casa Museo è tornato in vita, interpreta­to dall’attore Diego De Francesco). Studiò e insegno Fisica a Torino, ma era così appassiona­to di arte, che viaggiò in tutto il mondo per acquistare opere e studiare da autodidatt­a, fino a diventare uno dei più importanti critici tra gli anni 50 e 60. Arrivò ad Abano per le cure termali, se ne innamorò a tal punto da lasciare proprio al Comune di Abano la sua preziosa collezione.

Mecenate Roberto Bassi Rathgeb donò i dipinti a Abano

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OpereA sinistra una delle sale affrescate e ristruttur­ate della Casa Museo Villa Bassi Rathgeb. Sopra, ritratto di Isabella Nowak di Agazzi

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