Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

E l’azienda dei trattori firma un protocollo col questore: «Così fermiamo gli hacker»

- Angela Tisbe Ciociola

Uno strumento per proteggere l’azienda da attacchi informatic­i e monitorare movimenti sospetti sul web, ma anche per informare la società e i suoi dipendenti sui rischi che si corrono e sugli escamotage cui ricorrono gli hacker. È questo il senso del protocollo firmato ieri dal questore di Padova Paolo Fassari, dal dirigente della polizia postale e delle comunicazi­oni per il Veneto Emanuela Napoli, e da Antonio Carraro, rappresent­ante legale dell’omonima azienda di Campodarse­go, colosso nella produzione di trattori.

Un accordo che prende le mosse da una truffa che, nell’ultimo mese, ha colpito numerosi aspiranti clienti della Antonio Carraro spa. «Venivano da Bari o da Lecco – racconta Liliana Carraro, responsabi­le delle relazioni esterne – e dicevano di aver versato l’acconto per l’acquisto di un trattore a un prezzo molto scontato. Erano stati contattati via Whatsapp e diretti su siti clonati».

Ma questo non è stato l’unico attacco: ci sono state anche le modifiche di iban comunicate da finti fornitori. «Le aziende subiscono molti attacchi informatic­i – spiega Napoli – e con questo protocollo vogliamo agire su più fronti: monitorare i movimenti sospetti su internet, ma anche spiegare alle società e ai loro clienti da cosa devono difendersi». «In passato abbiamo stipulato diversi protocolli con enti pubblici e l’università – ha aggiunto il questore -, ma oggi vogliamo coinvolger­e anche aziende private con centinaia di dipendenti per creare un fronte contro i truffatori».

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