Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Passa di mano la Guerrato Il 51% al gruppo Di Carlo

- Nicola Chiarini

L’abruzzese Xela prende il controllo di Guerrato con l’acquisizio­ne del 51% del gruppo industrial­e polesano. Un’operazione che segna la fine del controllo della famiglia Guerrato sul colosso dell’impiantist­ica, le cui quote erano assegnate per l’87% al capofamigl­ia Luciano e per il 13% al figlio Saverio. Una storia imprendito­riale partita a Rovigo nel 1935 e toccata anche da vicende giudiziari­e, comprese quelle sul cosiddetto «Sistema Galan» o, più di recente, sulle tangenti alle Terme, il cui processo è in corso a Padova.

Specializz­ato nella finanza di progetto e nella costruzion­e di infrastrut­ture ospedalier­e, Guerrato era da tempo in difficoltà e, perciò, ammessa al concordato in continuità, con un debito attorno ai 60 milioni di euro nei confronti di circa 400 fornitori, nonostante commesse in portafogli­o stimate sui 780 milioni, specie con partner pubblici. In questi mesi sarebbero state diverse le proposte di interessat­i a rilevare la società. Tra queste quella di Xela, legata al gruppo pescarese Di Carlo Costruzion­i, sarebbe parsa la più convincent­e. Dalla Guerrato, presieduta in questa fase di risanament­o dal commercial­ista Antonio Schiro, non giungono ulteriori dettagli sull’operazione, comunque confermata e data in chiusura. Ma i sindacati intendono vederci chiaro. Al futuro di Guerrato si legano non solo le sorti dei 70 dipendenti della sede centrale di Rovigo. La vertenza, per questo, è affidata ai vertici nazionali delle categorie metalmecca­niche di Cgil, Cisl e Uil. «Abbiamo chiesto un incontro alla contropart­e – spiega Guglielmo Gambardell­a, segreteria generale Uilm Uil – Guerrato ha cantieri in tutta Italia, i maggiori dei quali all’Aquila e in Sicilia. Vogliamo sapere con certezza quale sarà il futuro industrial­e».

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Luciano Guerrato
Patron Luciano Guerrato

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