Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Passa di mano la Guerrato Il 51% al gruppo Di Carlo
L’abruzzese Xela prende il controllo di Guerrato con l’acquisizione del 51% del gruppo industriale polesano. Un’operazione che segna la fine del controllo della famiglia Guerrato sul colosso dell’impiantistica, le cui quote erano assegnate per l’87% al capofamiglia Luciano e per il 13% al figlio Saverio. Una storia imprenditoriale partita a Rovigo nel 1935 e toccata anche da vicende giudiziarie, comprese quelle sul cosiddetto «Sistema Galan» o, più di recente, sulle tangenti alle Terme, il cui processo è in corso a Padova.
Specializzato nella finanza di progetto e nella costruzione di infrastrutture ospedaliere, Guerrato era da tempo in difficoltà e, perciò, ammessa al concordato in continuità, con un debito attorno ai 60 milioni di euro nei confronti di circa 400 fornitori, nonostante commesse in portafoglio stimate sui 780 milioni, specie con partner pubblici. In questi mesi sarebbero state diverse le proposte di interessati a rilevare la società. Tra queste quella di Xela, legata al gruppo pescarese Di Carlo Costruzioni, sarebbe parsa la più convincente. Dalla Guerrato, presieduta in questa fase di risanamento dal commercialista Antonio Schiro, non giungono ulteriori dettagli sull’operazione, comunque confermata e data in chiusura. Ma i sindacati intendono vederci chiaro. Al futuro di Guerrato si legano non solo le sorti dei 70 dipendenti della sede centrale di Rovigo. La vertenza, per questo, è affidata ai vertici nazionali delle categorie metalmeccaniche di Cgil, Cisl e Uil. «Abbiamo chiesto un incontro alla controparte – spiega Guglielmo Gambardella, segreteria generale Uilm Uil – Guerrato ha cantieri in tutta Italia, i maggiori dei quali all’Aquila e in Sicilia. Vogliamo sapere con certezza quale sarà il futuro industriale».
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