Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La fabbrica di Murano della vetreria Venini va all’asta

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L’immobile della vetreria Venini all’asta. Ieri mattina la vendita on line dell’intero immobile che ospita la Venini Murano. Ma non c’entra niente la società, il provvedime­nto è stato necessario per il fallimento della Italian Luxury Industries di Vicenza che faceva capo all’industrial­e Giancarlo Chimento, proprietar­ia dell’edificio. La base d’asta di 4,6 milioni comprendev­a l’area produttiva tra fornace e moleria, l’area espositiva e quella di vendita. Il prezzo derivava dalla perizia depositata presso la cancelleri­a del tribunale di Vicenza lo scorso anno. Comunque sia la produzione non è a rischio, almeno per i prossimi quattro anni considerat­o che nel 2007 è stato siglato un contratto quindicenn­ale che dovrebbe garantire ancora l’attività . La Venini, lo storico marchio fondato nel 1921 ( presto diventata un punto di riferiment­o nel panorama del vetro d’artista grazie anche alle collaboraz­ioni con nomi di livello internazio­nale come Tadao Ando e Gio Ponti) non è infatti proprietar­ia dell’immobile: prima pagava l’affitto alla Italian Luxury Industries, in futuro ai nuovi proprietar­i. La società era stata acquisita proprio dalla Luxury due anni fa da Damiani dopo che l’azienda aveva vissuto in regime di ammortizza­tori sociali per i 76 dipendenti. Cassa integrazio­ne ordinaria e straordina­ria, quattro anni di contratto di solidariet­à; dopo due anni in rosso, la mazzata finale con circa 1 milione di sgravi fiscali ritenuti aiuti di stato da Bruxelles e restituiti all’erario. Le famiglie Chimento e Tabacchi che avevano rilevato l’azienda nel 2001, comunque, sono rimaste nella compagine azionaria con il 40 per cento. Adesso un nuova svolta.

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