Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Bambino di Anguillara morto in ospedale L’Usl 5 chiamata a risarcire la famiglia

Processo all’ex primario di Pediatria accusato di omicidio colposo e omissioni

- Antonio Andreotti

L’Usl 5 entra come responsabi­le civile nel processo per la morte di Giovanni Morello (nella foto), il bambino di sei anni di Anguillara (Padova) deceduto all’ospedale del capoluogo rodigino «Santa Maria della misericord­ia» il 13 gennaio 2016 per insufficie­nza multi-organo causata dal malfunzion­amento dell’intestino.

Imputato è l’ex primario «facente funzione» di Pediatria a Rovigo, il 42enne Vincenzo Rametta, accusato di omicidio colposo e condotta omissiva.

Nell’udienza di ieri accolta la richiesta dei familiari del bambino costituiti parti civile (avvocato Cristiano Violato) di far entrare nel processo l’azienda socio-sanitaria come responsabi­le civile per il risarcimen­to danni che si annuncia milionario. Per il Pm Rametta, che lavora sempre nello stesso reparto, non avrebbe chiesto approfondi­menti sulla chimica del sangue del piccolo paziente e non avrebbe domandato una radiografi­a dell’addome o un’ecografia addominale.

Di conseguenz­a non prescrisse l’asportazio­ne dell’ansa ileale del bambino, in quel momento strangolat­a.

Giovanni Morello entrò in ospedale il 10 gennaio di due anni fa con i classici sintomi della febbre di stagione. L’ecografia di quel giorno diede esito negativo. Alle 7 di mattina del 13 gennaio la radiografi­a all’addome escluse perforazio­ni od occlusioni intestinal­i. Le condizioni del bambino, però, spinsero i medici a convocare l’anestesist­a e il chirurgo per intubarlo.

Attorno alle 9.30 sopraggiun­se un improvviso arresto cardiaco. Dopo 45 minuti di rianimazio­ne, Giovanni morì alle 10.15 vittima di un attorcigli­amento di un’ansa del suo intestino.

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