Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bambino di Anguillara morto in ospedale L’Usl 5 chiamata a risarcire la famiglia
Processo all’ex primario di Pediatria accusato di omicidio colposo e omissioni
L’Usl 5 entra come responsabile civile nel processo per la morte di Giovanni Morello (nella foto), il bambino di sei anni di Anguillara (Padova) deceduto all’ospedale del capoluogo rodigino «Santa Maria della misericordia» il 13 gennaio 2016 per insufficienza multi-organo causata dal malfunzionamento dell’intestino.
Imputato è l’ex primario «facente funzione» di Pediatria a Rovigo, il 42enne Vincenzo Rametta, accusato di omicidio colposo e condotta omissiva.
Nell’udienza di ieri accolta la richiesta dei familiari del bambino costituiti parti civile (avvocato Cristiano Violato) di far entrare nel processo l’azienda socio-sanitaria come responsabile civile per il risarcimento danni che si annuncia milionario. Per il Pm Rametta, che lavora sempre nello stesso reparto, non avrebbe chiesto approfondimenti sulla chimica del sangue del piccolo paziente e non avrebbe domandato una radiografia dell’addome o un’ecografia addominale.
Di conseguenza non prescrisse l’asportazione dell’ansa ileale del bambino, in quel momento strangolata.
Giovanni Morello entrò in ospedale il 10 gennaio di due anni fa con i classici sintomi della febbre di stagione. L’ecografia di quel giorno diede esito negativo. Alle 7 di mattina del 13 gennaio la radiografia all’addome escluse perforazioni od occlusioni intestinali. Le condizioni del bambino, però, spinsero i medici a convocare l’anestesista e il chirurgo per intubarlo.
Attorno alle 9.30 sopraggiunse un improvviso arresto cardiaco. Dopo 45 minuti di rianimazione, Giovanni morì alle 10.15 vittima di un attorcigliamento di un’ansa del suo intestino.