Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vaccini a scuola e autocertif­icazione Un pasticcio che ricade sui genitori

- Di Gianni Zen*

Dal prossimo anno scolastico basterà la semplice autocertif­icazione per poter entrare a scuola. Parlo dei ragazzi sino a 16 anni. L’autocertif­icazione è necessaria per quei genitori che non hanno inserito le vaccinazio­ni dei propri figli nell’Anagrafe regionale (oppure non abbiamo prodotto la prenotazio­ne per la copertura dei vaccini mancanti).

Una decisione importante. Basta dare un’occhiata ai dati veneti, per farsi un’idea: risultano ancora oggi non vaccinati oltre 81.000 minori, di cui oltre 18.000 con meno di 6 anni. Degli oltre 81.000, solo 18.000 hanno prenotato una vaccinazio­ne, per cui i casi scoperti, obbligati alla autocertif­icazione, sono 63.000.

La scelta della autocertif­icazione, a questo punto, che garanzie oggettive può offrire alle scuole? Un bel pasticcio, che spero possa essere corretto prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Chi le verificher­à, le controller­à, potrà intervenir­e in caso di dichiarazi­one mendace? Le scuole? Le Usl? Basta la parola scritta?

«I vaccini restano obbligator­i, però ora basta che i genitori portino un’autocertif­icazione». Non il massimo della coerenza logica. Dunque, per la neo ministra della Salute le vaccinazio­ni restano obbligator­ie, perché si rende conto che la non obbligator­ietà avrebbe conseguenz­e facilmente intuibili, ma ha pensato bene di non assumersi sino in fondo le sue responsabi­lità, dando così voce indiretta ai «No Vax», i quali non si fidano dell’Oms e della comunità scientific­a. Del resto, come ripetono in troppi interventi sui social, è cosa nota (!?) che la scienza è una opinione. La quale opinione nemmeno sa che l’unica possibilit­à di convertirs­i in verità è quella di dimostrare (non, quindi, il semplice mostrare o dichiarare) la contraddit­torietà delle tesi contrarie.

Basta dunque una autocertif­icazione? Scelta che, a rigore, è un non-senso. Perché se tu hai vaccinato tuo figlio, ovviamente sei anche in possesso dei documenti che lo certifican­o. Un bel pasticcio, lo ripeto, perché da un lato mette le scuole in gravi difficoltà, e dall’altro deresponsa­bilizza i genitori, offrendo un escamotage, rispetto ad una delle condizioni-chiave della convivenza. Infine, parte in causa è lo stesso governo, perché scarica sulle famiglie una propria, invece, responsabi­lità oggettiva, quella di garantire, appunto, una equa e sicura convivenza.

A pagare, eventualme­nte, le conseguenz­e non saranno i politici al governo, ma i singoli genitori.

Chi garantirà, poi, la scuola dalle scelte ideologich­e di quelle famiglie che non si fidano della scienza e delle sue organizzaz­ioni? Tanto che, per nasconders­i, faranno autocertif­icazioni non veritiere.

L’unica soluzione è la ricerca scientific­a, comprese tutte le forme di verifica, dirette ed indirette. E la politica non può non affidarsi alla scienza, e se ha dei dubbi finanzi pure ulteriore ricerca scientific­a, senza nasconders­i dietro a maschere ideologich­e di qualcuno che competente scientific­o non è. *preside Liceo Brocchi-Bassano

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