Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Acrib di record in record, ma c’è l’allarme sul ritorno della cassa integrazio­ne

- Angela Tisbe Ciociola

Continua a crescere il distretto calzaturie­ro della Riviera del Brenta. Rispetto al 2016, anno in cui per la prima volta si erano superati i 2 miliardi di fatturato, il 2017 ha registrato un aumento del 3,9%, raggiungen­do i 2.080. La fotografia è stata presentata ieri a Padova all’assemblea dell’Acrib, l’associazio­ne dei calzaturie­ri del Brenta. Cresce anche il numero delle imprese, che oggi sono diventate 551 (+3,6% rispetto l’anno precedente), più dei tre quarti del settore nell’intera regione. Salgono anche gli addetti 10.389 nel 2016, 10.587 nel 2017 - e le scarpe prodotte, più di 20 milioni di paia. Quasi tutte destinate all’esportazio­ne: solo l’8% resta Italia.

Sequenza di numeri, a cui però si aggiunge un dato preoccupan­te per il primo semestre dell’anno. «Purtroppo il 2018 sta evidenzian­do alcune difficoltà – sottolinea Siro Badon, presidente di Acrib -: sono cresciute infatti del 77% le ore di cassa integrazio­ne, così come gli addetti coinvolti e le aziende (+44 % rispetto il 2017). Un dato difficile da analizzare: solo nella seconda parte dell’anno capiremo se sia un fatto congiuntur­ale o un effettivo calo struttural­e. In ogni caso si tratta di un campanello d’allarme da non trascurare».

Per intanto ci sono i dati 2017. «Numeri che confermano il successo del nostro distretto, caratteriz­zato da qualità e legalità che non hanno confronti in Italia – continua Badon -. E quando parlo di legalità intendo un concetto che va ben oltre le singole fasi di lavorazion­e, di una capacità di ingegneriz­zare i prodotti partendo spesso dall’idea dello stilista». A destare preoccupaz­ione, per il momento, è la mancanza in prospettiv­a di futuri imprendito­ri: l’età avanzata dei titolari dei calzaturif­ici fa temere una mancanza di ricambio generazion­ale nei prossimi anni. Ecco perché, aggiunge ancora il presidente di Acrib, è fondamenta­le investire nel Politecnic­o calzaturie­ro e nella formazione di nuove leve e profession­alità.

attenzione alta anche per quanto riguarda le manovre del nuovo governo. «C’è una forte contrariet­à verso i recenti provvedime­nti politici che di dignitoso non hanno nulla – aggiunge Badon -, soprattutt­o per il messaggio che di noi diamo al mondo. È possibile che a due anni di distanza si cambiano le norme sul lavoro e fiscali? Come si possono attrarre investitor­i stranieri?». Preoccupaz­ione condivisa dal presidente di Confindust­ria Veneto, Matteo Zoppas: «Non abbiamo visto finora progettual­ità nei confronti degli imprendito­ri».

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Assemblea L’assise Acrib ieri pomeriggio a Padova

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