Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cambio al vertice di Marzotto Guida operativa a Davide Favrin
Il figlio di Antonio nuovo Ad. Donà dalle Rose: «Cambio nella continuità»
Dopo dodici anni alla guida di Marzotto Group termina l’«era» dell’amministratore delegato Sergio Tamborini: al suo posto arriva alla massima guida operativa della società di Valdagno Davide Favrin. Ingegnere gestionale, nel gruppo tessile di Valdagno dal 2007 con ruoli via via crescenti, il neo-Ad è il figlio del presidente del gruppo, Antonio Favrin.
«Ci sarà assoluta continuità con la gestione precedente, molto positiva: anche nel 2017 abbiamo chiuso con un margine operativo lordo superiore ai 35 milioni di euro – assicura il vicepresidente del gruppo Andrea Donà dalle Rose, del ramo familiare Marzotto detentore della quota di controllo di Marzotto Group Il cambio al vertice deriva da una serie di valutazioni, anche familiari, di Tamborini che comunque continuerà a lavorare con noi, guidando la partecipata Ratti Spa».
Favrin «junior» prima di entrare nel colosso tessile vicentino aveva lavorato nel settore del vetro e nell’alberghiero. Una volta a Valdagno ha guidato prima Filivivi, per poi passare alla «Linificio e Canapificio nazionale» Spa, primo produttore europeo di filati di lino. Da tre anni è amministratore delegato di Marzotto Wool Manufacturing, società per azioni che racchiude marchi che operano nell’ambito dei tessuti lanieri: Fratelli Tallia di Delfino, Guabello, Marlane, Esthethia Gb Conte e la stessa Marzotto. Favrin sarà affiancato da altri due volti già da tempo in Marzotto: Giorgio Todesco, che diventa Ad di Marzotto Wool Manufacturing, e l’ex responsabile delle risorse umane Luca Vignaga, nuovo Ad di Marzotto Lab.
Nel 2017 il gruppo vicentino – che conta 15 stabilimenti di cui dieci in Italia, con 3.200 addetti - ha chiuso con un fatturato consolidato di 347 milioni di euro. «All’inizio dell’anno scorso c’è stato un forte aumento del prezzo della lana, una variazione di 45, 50 punti in breve tempo che ha provocato un forte contraccolpo, grandi brand come Zara si erano orientati su fibre meno costose. Ma abbiamo gestito la situazione e anche il 2017 si è chiuso in crescita» osserva Donà dalle Rose.
I mutamenti al vertice confermano l’assetto di comando nel capitale sociale, con l’alleanza tra Favrin e la famiglia Donà dalle Rose, che si esprime attraverso la scatola di controllo Trenora, srl che possiede circa il 52 per cento delle quote ed è a sua volta di proprietà per il 40 per cento di Manifatture Internazionali (famiglia Donà dalle Rose), per un altro 40 per cento della Faber Five srl (di proprietà di Antonio Favrin) e per le quote rimanenti di Vittorio Marzotto. Quanto alla quota di minoranza di Marzotto Group, un altro 28 per cento appartiene direttamente alla Manifatture Internazionali e il resto agli eredi di Giannino Marzotto.
Il vicepresidente ribadisce l’apprezzamento per Tamborini, «con lui negli anni la crescita è stata continua», assicurando che le linee generali della gestione resteranno le stesse, così come restano uguali i metodi del gruppo.
«Ora, con Davide Favrin, continueremo nella crescita, ottimizzando i nostri punti di forza – riprende Donà dalle Rose - a partire dal fatto che la nostra è un’azienda anomala rispetto alle altre del comparto tessile, siamo difficilmente comparabili: operiamo nella lana, nel cotone, lino, seta, velluto, in sostanza ci occupiamo di tutte le fibre naturali. In questo modo siamo in grado di creare prodotti ottimizzati per i nostri clienti con dei mix di queste fibre, con i quali ci attestiamo come fornitore importante e affidabile per i grandi marchi di tutto il mondo».
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