Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oggi maxi-processo ai venetisti Di nuovo centro storico blindato
I simpatizzanti dei 45 imputati promettono: più numerosi dell’altra volta
Lo scorso 16 giugno sono arrivati a Rovigo in 200. Oggi, in occasione della fine dell’udienza preliminare che riguarda il «tanko» artigianale dei Serenissimi e l’associazione secessionista «L’alleanza» ritenuta sovversiva dalla Procura, promettono di essere ancora di più. Il «tam-tam» dei simpatizzanti dei 45 imputati venetisti, 31 dei quali veneti e tra questi tre polesani, annuncia per oggi una presenza ancora più massiccia di un mese fa.
Per questo da stamattina torna la «zona rossa» in centro storico a Rovigo nella zona del Tribunale. La misura di sicurezza, con le forze dell’ordine a presidiare gli accessi alle vie Mazzini e Verdi, è stata presa per l’arrivo dei simpatizzanti degli imputati. Lo scorso 16 giugno i 200 vennero lasciati manifestare, con bandiere e striscioni inneggianti il Leone di San Marco, in via Mazzini davanti alla Cassa di Risparmio.
D’accordo con Prefettura e forze dell’ordine, la polizia locale rodigina ha deciso che per oggi, in concomitanza con l’udienza preliminare riguardante tanko e «L’alleanza», le vie Mazzini e Verdi saranno chiuse al traffico come lo scorso 16 giugno. Il divieto di circolazione è previsto dalle 7 alle 20 per tutti i veicoli, comprese le biciclette. Il divieto di sosta invece sarà attivo già dalla mezzanotte odierna, con rimozione coatta e durerà fino alle 20.
L’ordinanza è stata emessa «per consentire lo svolgimento in sicurezza dell’udienza». Per i residenti nelle zone interessate dalla chiusura l’ordinanza, poi, stabilisce anche l’inversione del senso di maricoli cia di via Mure San Giuseppe con direzione da via Mazzini a via Oberdan, doppio senso di circolazione in via Ricchieri e in via Verdi.
Previa richiesta, oggi i residenti nella zona interdetta potranno parcheggiare i loro ve- negli spazi blu di sosta a pagamento in viale Trieste.
Lo scorso 16 giugno l’Accusa ha chiesto 30 rinvii a giudizio e 15 proscioglimenti. Gli avvocati difensori promettono battaglia. Se per Luca Azzano Cantarutti «è indubbio che l’associazione non fosse idonea a sovvertire l’ordine dello Stato servendosi di una una ruspa blindata», per Luca Pavanetto «le accuse si stanno sgonfiando costantemente».