«Punti-nascita» ko ad Adria e Trecenta Pressing di Zaia, Barbierato a Roma

Luca Zaia assicura che c’è un filo diretto con il ministro della Salute Giulia Grillo per contrastare la chiusura dei «Punti-nascita» che mette ko Adria, struttura che nel 2017 ha garantito circa 420 parti. Intanto ieri sera ad Adria «flash mob» con cittadini e lavoratori dell’ospedale. Diversi i passeggini vuoti ( foto Biasioli) come gesto di protesta.

Un colpo di coda del decreto Lorenzin (il precedente ministro, Ndr) che ha sempre spinto per la chiusura delle strutture con meno di 500 parti all’anno» osserva il presidente della Regione, convinto che dal governo potranno arrivare risposte positive. «Proporremo osservazioni perché i nostri “Punti-nascita” restino tutti aperti — rilancia Zaia — Queste strutture non sono un problema se hanno un rating certificato come in Veneto. Avranno il massimo delle stelle quelli con una grande casistica, patologia neonatale e rianimazione pediatrica, ne avranno meno altri, “semplici” Punti-nascita, dove però si può partorire in sicurezza». In attesa dell’esito delle trattative col governo, i direttori generali interessati sono invitati «a valutare con prudenza le possibili date di chiusura» da una lettera ufficiale del direttore generale della Sanità veneta, Domenico Mantoan.

Intanto Omar Barbierato incontrerà il sottosegretario leghista alla Sanità Maurizio Fugatti a Roma. «Incontro — spiega il neosindaco di Adria — propiziato dal consigliere regionale pentastellato Jacopo Berti. Cercherò di coinvolgere tutti i rappresentanti istituzionali del territorio. Con me Franco Vitale, il collega di Rosolina referente per la sanità tra i sindaci del comprensorio e un rappresentante di Trecenta». E Antonio Laruccia, sindaco del Comune altopolesano dove il «Punto-nascite» è già stato chiuso, solidarizza. Ci sarà pure il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) che sottolinea come « il Polesine sia un territorio con fiumi, lagune e valli che lo rendono unico, ma poco agevole».(N.C.)