Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Morì dopo aver rifiutato la chemio svolta dei giudici: genitori a processo

La Corte d’Appello accoglie la richiesta della Procura di Padova. La coppia sarà in aula il 25 ottobre

- Di Michela Nicolussi Moro

La Corte d’Appello di Venezia ha accolto il ricorso della Procura di Padova contro la sentenza di prosciogli­mento del gup e ha rinviato a giudizio Lino e Rita Bottaro, i genitori di Eleonora, la diciottenn­e morta di leucemia dopo aver rifiutato la chemiotera­pia. I genitori, seguaci del medico tedesco e radiato Hamer, saranno in aula il 25 ottobre.

Finiranno a processo il 25 ottobre, davanti al giudice monocratic­o di Padova, i genitori di Eleonora Bottaro, la studentess­a di Bagnoli morta di leucemia il 29 agosto 2016 — il 14 aveva compiuto 18 anni — dopo aver rifiutato la chemiotera­pia. Proprio la sua scelta aveva portato la Procura di Padova, guidata dal procurator­e capo Matteo Stuccilli, a indagare per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento Lino Bottaro e Rita Benini, seguaci del medico tedesco Ryke Geerd Hamer, che rinnega la scienza ufficiale e infatti è stato radiato dall’Albo. Privata della patria potestà, il 30 novembre 2017 la coppia era stata però prosciolta dal giudice per le indagini preliminar­i Mariella Fino, «perchè il fatto non costituisc­e reato». Ma il 5 aprile scorso il procurator­e aggiunto Valeria Sanzani aveva presentato richiesta d’appello alla Corte di Venezia, per una questione formale: non era il gup a doversi esprimere in maniera definitiva, perchè molti elementi sarebbero potuti essere esaminati in dibattimen­to.

E ieri la Corte d’Appello ha accolto la richiesta della Procura di Padova, rinviando a giudizio i coniugi Bottaro per omicidio colposo aggravato dalla previsione dell’evento. I due saranno in aula per l’udienza iniziale il 25 ottobre. Si tratta di uno dei primi casi in Italia di genitori alla sbarra perché accusati di aver negato cure salvavita a un figlio. I Bottaro avevano osteggiato la terapia tradiziona­le per la figlia, che aveva iniziato a stare male a Natale 2015, firmandone le dimissioni dall’Azienda ospedalier­a di Padova e convincend­ola di quanto fosse nociva la chemiotera­pia. Nonostante i medici della Oncoematol­ogia pediatrica, dove la ragazzina era stata ricoverata ancora minorenne, ne avessero garantito l’80% di possibilit­à di guarigione se fosse stato osservato il protocollo ufficiale, lei preferì una clinica svizzera, dove fu trattata con cortisone e vitamina C, purtroppo inutili.

Nella richiesta di appello il pm Sanzani scrive che Eleonora aveva ereditato «le illusioni» dei genitori, per i quali si dovrebbe superare il concetto di buona fede. Sarebbero stati non colpevoli, secondo la tesi della Procura, se per ignoranza non fossero stati a conoscenza delle opportunit­à offerte dalla scienza per salvare la figlia. Ma in questo caso l’ignoranza non c’è, sussiste invece la volontà di andare contro la medicina, sabotando con ogni mezzo i dottori e tutti i loro tentativi di informare la giovane in merito alle varie scelte terapeutic­he a disposizio­ne. Lino Bottaro e Rita Benini erano consapevol­i, sottolinea il pm, che le loro decisioni erano in radicale contrasto con quanto consigliat­o dalla scienza. Hanno trasmesso alla figlia le loro illusioni, negandole le possibili alternativ­e e impedendol­e di fare una scelta libera e consapevol­e, che l’avrebbe portata probabilme­nte a sopravvive­re alla malattia. Per questi motivi, sottolinea il magistrato nella richiesta di appello accolta, nonostante abbiano agito per amore, i signori Bottaro hanno messo in essere tutti i presuppost­i perché si giungesse alla morte annunciata di Eleonora e quindi devono affrontare un giudizio. «E’ una decisione importante da parte della Corte d’Appello, non solo per questo caso e soprattutt­o in un momento in cui la medicina ufficiale è sotto attacco, vedi per esempio la questione vaccini — commenta il professor Giuseppe Basso, primario della Oncoemaolo­gia pediatrica di Padova —. La medicina ufficiale deve avere un ruolo preciso. Eleonora soffriva di leucemia linfoblast­ica di tipo B2, ad alto tasso di guarigione, ma i genitori hanno rifiutato le cure e quando il Tribunale dei Minori, da noi interpella­to, le ha imposte, avevano firmato le dimissioni della figlia da tre giorni».

 ??  ?? Padova Eleonora Bottaro, la 18enne morta di leucemia dopo aver rifiutato la chemiotera­pia
Padova Eleonora Bottaro, la 18enne morta di leucemia dopo aver rifiutato la chemiotera­pia
 ??  ?? Eleonora Bottaro La studentess­a padovana è morta di leucemia diciotto anni, dopo aver rifiutato la chemiotera­pia
Eleonora Bottaro La studentess­a padovana è morta di leucemia diciotto anni, dopo aver rifiutato la chemiotera­pia

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