Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Lavoro sicuro», piano da 9,5 milioni Assunti entro l’anno 30 nuovi ispettori
Regione, categorie e sindacati in campo dopo l’incidente alle Acciaierie Venete
Uno stanziamento di 9,5 milioni di euro. L’assunzione entro l’anno di trenta nuovi ispettori Spisal. La promessa che nel 2018 verranno controllate almeno 400 aziende in più rispetto al 2017. Sono queste alcune delle misure contenute nel Piano strategico 2018-2020 per la sicurezza sul lavoro firmato ieri a Palazzo Balbi da Regione, Anci, associazioni di categoria e sindacati, a due mesi dall’istituzione del tavolo nato dopo il grave incidente alle Acciaierie Venete di Padova, che provocò un morto e tre feriti.
I numeri sono preoccupanti: nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati in Veneto 33 incidenti mortali; le province più colpite sono Vicenza e Treviso, i settori più a rischio l’agricoltura e l’edilizia. Diminuisce in termini assoluti il numero degli incidenti, più che dimezzati in Veneto dal Duemila ad oggi, ma aumentano quelli mortali: in media una cinquantina l’anno, con un trend preoccupante proprio nel 2018. «Questo sarà il nostro business plan per la sicurezza – ha detto il governatore Luca Zaia –. Ancora una volta il Veneto fa squadra e si candida a laboratorio nazionale, il testo verrà ora inviato al Governo e a tutte le rappresentanze nazionali di categorie e sindacati. Voglio ringraziare in particolare questi ultimi, che per primi hanno posto con forza il problema. Ora vogliamo tenere accesi i riflettori, creando un effetto endemico dalle scuole alle aziende».
Il piano («Un documento molto operativo - promette Zaia - che indica chiaramente chi fa cosa»), prevede otto aree di intervento su cui saranno spalmati i 9,5 milioni stanziati dalla Regione, provenienti dalle sanzioni inflitte alle imprese tra il 2013 e il 2016. Sul fronte delle risorse umane già si è detto: Azienda Zero bandirà entro il 2018 un concorso regionale per 30 tecnici della prevenzione per rafforzare gli Spisal, che attualmente contano 260 dipendenti, di cui la metà tecnici della prevenzione («Un passo importante - commenta il segretario della Cgil Christian Ferrari - ma ne servirebbero almeno 100 in più»). Saranno poi finanziati corsi universitari per la formazione di medici del lavoro e altre figure professionali della prevenzione. I controlli: l’obiettivo è incrementare di 400 aziende l’anno (1.200 nel triennio) il numero di controlli raggiunto nel 2017 (circa 13 mila aziende), privilegiando le realtà più a rischio e le aziende che sinora non sono state verificate. Sarà intensificato il rapporto tra gli Spisal e l’Ispettorato interregionale del Lavoro per condividere informazioni e modalità di vigilanza.
Un aspetto particolarmente enfatizzato dal direttore dell’Inail Daniela Petrucci è la messa in rete entro il 2020 di tutte le banche dati tra Regione e istituti di vigilanza, con la sperimentazione di nuove modalità di raccolta e analisi degli infortuni.«Realizziamo molti e bellissimi progetti spiega Petrucci - ma non sappiamo nulla gli uni degli altri. L’informazione, la consapevolezza del rischio è invece l’aspetto principale su cui lavorare, non servono libri dei sogni». In questo senso si lavorerà anche su risposte standard e procedure condivise per le imprese che chiedono lumi agli sportelli informativi e, aspetto sottolineato dal capo dell’Ispettorato interregionale del lavoro Stefano Marconi, sull’introduzione entro l’anno di un sistema di trasmissione telematica delle comunicazioni obbligatorie di apertura cantiere e dei piani di lavoro amianto, così da alleggerire gli oneri burocratici per le aziende e facilitare le ispezioni. Entro il 2020 dovrà essere possibile per le aziende pure il pagamento telematico delle sanzioni. Infine, quanto alla formazione, scenderà in campo la Fondazione Scuola di sanità pubblica con corsi nelle scuole oltre che nelle aziende, mentre l’Inail si occuperà della riqualificazione dei lavoratori vittime di infortunio, dando loro una chance di ricollocamento. Nel sito della Regione ci sarà poi una piattaforma per informare aziende e lavoratori su dati epidemiologici, obblighi di legge, eventi in materia di sicurezza del lavoro.
Soddisfatti il presidente di Confindustria Matteo Zoppas («La sicurezza dei lavoratori è per noi una priorità assoluta, ora dobbiamo approfondire le attività più a rischio, utilizzando soprattutto il buonsenso») e di Anci Maria Rosa Pavanello («I Comuni sono stazione appaltante e vogliamo che non ci siano incidenti nei nostri cantieri») mentre il presidente della Cia Gianmichele Passarini si augura che dopo i documenti arrivino anche le risorse per darvi corpo e avverte: «È importante che la stretta sui controlli non assuma caratteri persecutori».
” Zaia Il Veneto è laboratorio Il testo sarà spedito al Governo
” Zoppas Bisogna usare buonsenso e approfondire le realtà più a rischio