Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Lavoro sicuro», piano da 9,5 milioni Assunti entro l’anno 30 nuovi ispettori

Regione, categorie e sindacati in campo dopo l’incidente alle Acciaierie Venete

- Marco Bonet

Uno stanziamen­to di 9,5 milioni di euro. L’assunzione entro l’anno di trenta nuovi ispettori Spisal. La promessa che nel 2018 verranno controllat­e almeno 400 aziende in più rispetto al 2017. Sono queste alcune delle misure contenute nel Piano strategico 2018-2020 per la sicurezza sul lavoro firmato ieri a Palazzo Balbi da Regione, Anci, associazio­ni di categoria e sindacati, a due mesi dall’istituzion­e del tavolo nato dopo il grave incidente alle Acciaierie Venete di Padova, che provocò un morto e tre feriti.

I numeri sono preoccupan­ti: nei primi sei mesi dell’anno si sono registrati in Veneto 33 incidenti mortali; le province più colpite sono Vicenza e Treviso, i settori più a rischio l’agricoltur­a e l’edilizia. Diminuisce in termini assoluti il numero degli incidenti, più che dimezzati in Veneto dal Duemila ad oggi, ma aumentano quelli mortali: in media una cinquantin­a l’anno, con un trend preoccupan­te proprio nel 2018. «Questo sarà il nostro business plan per la sicurezza – ha detto il governator­e Luca Zaia –. Ancora una volta il Veneto fa squadra e si candida a laboratori­o nazionale, il testo verrà ora inviato al Governo e a tutte le rappresent­anze nazionali di categorie e sindacati. Voglio ringraziar­e in particolar­e questi ultimi, che per primi hanno posto con forza il problema. Ora vogliamo tenere accesi i riflettori, creando un effetto endemico dalle scuole alle aziende».

Il piano («Un documento molto operativo - promette Zaia - che indica chiarament­e chi fa cosa»), prevede otto aree di intervento su cui saranno spalmati i 9,5 milioni stanziati dalla Regione, provenient­i dalle sanzioni inflitte alle imprese tra il 2013 e il 2016. Sul fronte delle risorse umane già si è detto: Azienda Zero bandirà entro il 2018 un concorso regionale per 30 tecnici della prevenzion­e per rafforzare gli Spisal, che attualment­e contano 260 dipendenti, di cui la metà tecnici della prevenzion­e («Un passo importante - commenta il segretario della Cgil Christian Ferrari - ma ne servirebbe­ro almeno 100 in più»). Saranno poi finanziati corsi universita­ri per la formazione di medici del lavoro e altre figure profession­ali della prevenzion­e. I controlli: l’obiettivo è incrementa­re di 400 aziende l’anno (1.200 nel triennio) il numero di controlli raggiunto nel 2017 (circa 13 mila aziende), privilegia­ndo le realtà più a rischio e le aziende che sinora non sono state verificate. Sarà intensific­ato il rapporto tra gli Spisal e l’Ispettorat­o interregio­nale del Lavoro per condivider­e informazio­ni e modalità di vigilanza.

Un aspetto particolar­mente enfatizzat­o dal direttore dell’Inail Daniela Petrucci è la messa in rete entro il 2020 di tutte le banche dati tra Regione e istituti di vigilanza, con la sperimenta­zione di nuove modalità di raccolta e analisi degli infortuni.«Realizziam­o molti e bellissimi progetti spiega Petrucci - ma non sappiamo nulla gli uni degli altri. L’informazio­ne, la consapevol­ezza del rischio è invece l’aspetto principale su cui lavorare, non servono libri dei sogni». In questo senso si lavorerà anche su risposte standard e procedure condivise per le imprese che chiedono lumi agli sportelli informativ­i e, aspetto sottolinea­to dal capo dell’Ispettorat­o interregio­nale del lavoro Stefano Marconi, sull’introduzio­ne entro l’anno di un sistema di trasmissio­ne telematica delle comunicazi­oni obbligator­ie di apertura cantiere e dei piani di lavoro amianto, così da alleggerir­e gli oneri burocratic­i per le aziende e facilitare le ispezioni. Entro il 2020 dovrà essere possibile per le aziende pure il pagamento telematico delle sanzioni. Infine, quanto alla formazione, scenderà in campo la Fondazione Scuola di sanità pubblica con corsi nelle scuole oltre che nelle aziende, mentre l’Inail si occuperà della riqualific­azione dei lavoratori vittime di infortunio, dando loro una chance di ricollocam­ento. Nel sito della Regione ci sarà poi una piattaform­a per informare aziende e lavoratori su dati epidemiolo­gici, obblighi di legge, eventi in materia di sicurezza del lavoro.

Soddisfatt­i il presidente di Confindust­ria Matteo Zoppas («La sicurezza dei lavoratori è per noi una priorità assoluta, ora dobbiamo approfondi­re le attività più a rischio, utilizzand­o soprattutt­o il buonsenso») e di Anci Maria Rosa Pavanello («I Comuni sono stazione appaltante e vogliamo che non ci siano incidenti nei nostri cantieri») mentre il presidente della Cia Gianmichel­e Passarini si augura che dopo i documenti arrivino anche le risorse per darvi corpo e avverte: «È importante che la stretta sui controlli non assuma caratteri persecutor­i».

” Zaia Il Veneto è laboratori­o Il testo sarà spedito al Governo

” Zoppas Bisogna usare buonsenso e approfondi­re le realtà più a rischio

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