Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La società del rischio (estremo)
Ein cui nessuno e nulla deve permettersi di ostacolare la nostra volontà e i nostri desideri, neppure l’ostilità delle condizioni metereologiche o ambientali o il rischio concreto di mettere a repentaglio la vita altrui (come purtroppo spesso accade, e come è accaduto anche in Thailandia con uno dei soccorritori).
La facilità di accesso all’informazione, magari attraverso qualche consiglio o esempio altrui raccolto velocemente su internet, è scambiata per consapevolezza e conoscenza del territorio e dei suoi potenziali pericoli.
Così, imprese che una volta, lette sui giornali o sentite in tv, ci parevano leggendarie come quelle di Ambrogio Fogar o Reinhold Messner, oggi sembrano alla portata di tutti; maratone e impegni atletici massacranti sono divenuti un hobby diffuso anche in età avanzata; escursioni e viaggi in luoghi pericolosi dal punto di vista ambientale o geopolitico sono affrontate sempre più spesso senza troppe cautele e preparazioni. Che ci piaccia o meno, è con questa nuova cultura del rischio e con le sue conseguenze, che tutti (istituzioni, media, famiglie) oggi dobbiamo confrontarci, invece di continuare a rifugiarci dietro al linguaggio della fatalità e dell’imprevisto.