Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Passo chiuso

Da lunedì i limiti al traffico sul Sella. E il Veneto attacca l’ordinanza di Trento Bottacin: «Incostituz­ionale»

- Margherita Montanari Andrea Rossi Tonon

Usando un sistema sperimenta­le, fatto di incentivi e disincenti­vi, si può spingere a lasciare i veicoli privati a casa, nelle strutture ricettive o nei parcheggi di fondovalle, raggiungen­do il passo Sella a piedi o in bici, con i mezzi pubblici, o gli impianti di risalita. Nessun divieto, nessuna chiusura del Passo, soltanto più controlli a chi sceglie di arrivare con un veicolo privato. Eppure sul fronte veneto queste novità sono vissute come un atto incostituz­ionale, a cominciare dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.

«Il 50 per cento delle persone raggiunge il passo Sella dalla valle sottostant­e per fare escursioni — spiega l’assessore trentino alle infrastrut­ture e all’ambiente Mauro Gilmozzi — Se sanno che fare il passo in macchina significa affrontare controlli, saranno portate a scegliere mezzi alternativ­i».

Il progetto Dolomites Vives, promosso dalle Province autonome di Trento e Bolzano, porta un nuovo approccio per ottenere la diminuzion­e del traffico sul Passo Sella. «Dal 23 luglio al 31 agosto, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, il traffico verrà regolament­ato da poco dopo l’incrocio Miramonti all’area Pian de Schiavanei­s presso l’incrocio Passo Pordoi-Passo Sella». C’è anche un obiettivo numerico: fare in modo che, ogni giorno, si muovano sul passo Sella almeno il 20% di macchine in meno rispetto alla giornata corrispond­ente dell’anno precedente, in cui in media si registrava­no 1.500-2.000 passaggi al giorno. L’alleggerim­ento può essere conseguenz­a del contributo dei mezzi pubblici; oppure imposto, se necessario, nei punti di controllo all’inizio del passo. Gli accessi saranno sempre consentiti prima delle 9 e dopo le 16 e in tutto l’arco delle giornate di sabato e domenica. Il controllo fa sì che soltanto un certo numero di veicoli possa accedere al passo Sella ogni ora, sia dal lato della Val di Fassa che dalla Val Gardena, così da evitare picchi di traffico in alcuni momenti della giornata. La chiave dei controlli sta nel DolomitesV­ives Pass, un permesso gratuito da procurarsi ed esibire per effettuare il passaggio del Sella. Chiunque, a partire dal giorno precedente a quello in cui si ha intenzione di salire, può richiedere l’autorizzaz­ione secondo tre modalità: dall’app e dalla pagina web di Openmove o presso i

” Mussner Anche nel 2017 c’è stato chi si è lamentato ma è stata una buona stagione

punti informativ­i. Ci sono anche eccezioni importanti, che riguardano mezzi agricoli e viaggi d’emergenza.

«Le chiusure del Passo Sella sono incostituz­ionali». Non si tratta di un’opinione personale ma di un parere legale che, assicura Gianpaolo Bottacin, è ancora custodito in qualche cassetto del suo vecchio ufficio. «Acquisii il parere quando ero presidente della Provincia di Belluno», spiega l’attuale assessore all’Ambiente della Regione Veneto, che poi aggiunge di non cogliere «il senso» del provvedime­nto assunto dalle Province di Trento e Bolzano le quali, continua Bottacin, «non hanno nulla da insegnarci per quanto riguarda i migliori criteri ambientali adottabili». «Trento e Bolzano hanno accesso al Passo Sella da nord e sud — riprende l’assessore — per cui intravedo nel provvedime­nto solo un ostacolo al transito di turisti verso il Veneto». Critico nei confronti della chiusura anche il presidente di Federalber­ghi Veneto Marco Michielli, il quale ricorda «l’accordo fraterno» fra gli albergator­i di montagna del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, sostenendo che «il compito di una pubblica amministra­zione non è quello di proibire ma di incentivar­e comportame­nti virtuosi». «È chiaro che non possiamo far passare 7 milioni di auto sul Sella — prosegue Michielli — Ma fra alcuni anni credo che il problema sarà quasi scomparso perché la metà delle auto saranno elettriche e nel frattempo la pubblica amministra­zione dovrebbe organizzar­e un servizio adeguato, magari con pulmini elettrici». A tenere accesi discussion­e e scontri sulla montagna è però anche la recente decisione dell’Agenzia del territorio di revisionar­e i confini settentrio­nali sulla Marmolada. «Una vecchia questione che avrebbe potuto essere risolta con un accordo mentre invece è stata portata in un’aula di Tribunale» commenta infine Bottacin».

Le proteste degli albergator­i non preoccupan­o più di tanto l’assessore altoatesin­o alla mobilità Florian Mussner: «Anche nel 2017 c’è chi si è lamentato, ma è stata una buona stagione. I mezzi pubblici e gli impianti a fune per portare i turisti ci sono. Si può fare meglio, magari pensando ad un summerpass analogo allo skipass invernale». «Da settembre iniziamo a cercare con il Veneto vie di cambiament­o comuni. In futuro si potrà pensare di replicare l’esperiment­o anche sul lago di Garda», conclude Gilmozzi.

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Nel cuore del Nordest
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