Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Passo chiuso
Da lunedì i limiti al traffico sul Sella. E il Veneto attacca l’ordinanza di Trento Bottacin: «Incostituzionale»
Usando un sistema sperimentale, fatto di incentivi e disincentivi, si può spingere a lasciare i veicoli privati a casa, nelle strutture ricettive o nei parcheggi di fondovalle, raggiungendo il passo Sella a piedi o in bici, con i mezzi pubblici, o gli impianti di risalita. Nessun divieto, nessuna chiusura del Passo, soltanto più controlli a chi sceglie di arrivare con un veicolo privato. Eppure sul fronte veneto queste novità sono vissute come un atto incostituzionale, a cominciare dall’assessore regionale Gianpaolo Bottacin.
«Il 50 per cento delle persone raggiunge il passo Sella dalla valle sottostante per fare escursioni — spiega l’assessore trentino alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi — Se sanno che fare il passo in macchina significa affrontare controlli, saranno portate a scegliere mezzi alternativi».
Il progetto Dolomites Vives, promosso dalle Province autonome di Trento e Bolzano, porta un nuovo approccio per ottenere la diminuzione del traffico sul Passo Sella. «Dal 23 luglio al 31 agosto, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, il traffico verrà regolamentato da poco dopo l’incrocio Miramonti all’area Pian de Schiavaneis presso l’incrocio Passo Pordoi-Passo Sella». C’è anche un obiettivo numerico: fare in modo che, ogni giorno, si muovano sul passo Sella almeno il 20% di macchine in meno rispetto alla giornata corrispondente dell’anno precedente, in cui in media si registravano 1.500-2.000 passaggi al giorno. L’alleggerimento può essere conseguenza del contributo dei mezzi pubblici; oppure imposto, se necessario, nei punti di controllo all’inizio del passo. Gli accessi saranno sempre consentiti prima delle 9 e dopo le 16 e in tutto l’arco delle giornate di sabato e domenica. Il controllo fa sì che soltanto un certo numero di veicoli possa accedere al passo Sella ogni ora, sia dal lato della Val di Fassa che dalla Val Gardena, così da evitare picchi di traffico in alcuni momenti della giornata. La chiave dei controlli sta nel DolomitesVives Pass, un permesso gratuito da procurarsi ed esibire per effettuare il passaggio del Sella. Chiunque, a partire dal giorno precedente a quello in cui si ha intenzione di salire, può richiedere l’autorizzazione secondo tre modalità: dall’app e dalla pagina web di Openmove o presso i
” Mussner Anche nel 2017 c’è stato chi si è lamentato ma è stata una buona stagione
punti informativi. Ci sono anche eccezioni importanti, che riguardano mezzi agricoli e viaggi d’emergenza.
«Le chiusure del Passo Sella sono incostituzionali». Non si tratta di un’opinione personale ma di un parere legale che, assicura Gianpaolo Bottacin, è ancora custodito in qualche cassetto del suo vecchio ufficio. «Acquisii il parere quando ero presidente della Provincia di Belluno», spiega l’attuale assessore all’Ambiente della Regione Veneto, che poi aggiunge di non cogliere «il senso» del provvedimento assunto dalle Province di Trento e Bolzano le quali, continua Bottacin, «non hanno nulla da insegnarci per quanto riguarda i migliori criteri ambientali adottabili». «Trento e Bolzano hanno accesso al Passo Sella da nord e sud — riprende l’assessore — per cui intravedo nel provvedimento solo un ostacolo al transito di turisti verso il Veneto». Critico nei confronti della chiusura anche il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli, il quale ricorda «l’accordo fraterno» fra gli albergatori di montagna del Veneto, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, sostenendo che «il compito di una pubblica amministrazione non è quello di proibire ma di incentivare comportamenti virtuosi». «È chiaro che non possiamo far passare 7 milioni di auto sul Sella — prosegue Michielli — Ma fra alcuni anni credo che il problema sarà quasi scomparso perché la metà delle auto saranno elettriche e nel frattempo la pubblica amministrazione dovrebbe organizzare un servizio adeguato, magari con pulmini elettrici». A tenere accesi discussione e scontri sulla montagna è però anche la recente decisione dell’Agenzia del territorio di revisionare i confini settentrionali sulla Marmolada. «Una vecchia questione che avrebbe potuto essere risolta con un accordo mentre invece è stata portata in un’aula di Tribunale» commenta infine Bottacin».
Le proteste degli albergatori non preoccupano più di tanto l’assessore altoatesino alla mobilità Florian Mussner: «Anche nel 2017 c’è chi si è lamentato, ma è stata una buona stagione. I mezzi pubblici e gli impianti a fune per portare i turisti ci sono. Si può fare meglio, magari pensando ad un summerpass analogo allo skipass invernale». «Da settembre iniziamo a cercare con il Veneto vie di cambiamento comuni. In futuro si potrà pensare di replicare l’esperimento anche sul lago di Garda», conclude Gilmozzi.