Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Una folla per l’addio ad Antonino

Arquà, funerali di Stato all’appuntato Modica travolto in servizio in Transpoles­ana Nessun rappresent­ante del governo Conte, soltanto le autorità civili e militari locali

- Natascia Celeghin

Si sono svolti ieri pomeriggio i funerali di Stato per il carabinier­e Antonino Modica, 55 anni, palermitan­o di origine, ma polesano di adozione. Modica è morto in servizio venerdì scorso durante i rilievi e mentre dirigeva il traffico per un camion in panne sulla Transpoles­ana tra Fratta e Villamarza­na, compiendo il proprio dovere per il Polesine, territorio nel quale da anni viveva e prestava servizio da molti anni. Sulla bara solo il Tricolore, per un uomo che ha sempre prestato con gratuità e generosità a tutti il suo aiuto e la sua profession­alità di militare dell’Arma e di grande uomo.

Una folla commossa, oltre 600 persone, ha gremito la chiesa e la piazza davanti la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo di Arquà Polesine. Tantissime le autorità civili e militari, ma nessun rappresent­ante del governo Conte è arrivato da Roma per presenziar­e all’ultimo saluto dell’appuntato scelto Modica. Non si è visto il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e neanche uno dei due Sottosegre­tari Raffaele Volpi e Angelo Tofalo.

Di livello nazionale c’era, per le autorità religiose, l’Ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, che ha celebrato la cerimonia. A concelebra­re, il cappellano militare della legione Veneto dei carabinier­i don Corrado Tombolan, il vescovo della diocesi di Adria e Rovigo, monsignor Pierantoni­o Pavanello e il parroco di Arquà polesine, don Vincenzo Cerutti.

Ad accogliere il feretro il picchetto d’onore dei carabinier­i sul sagrato della chiesa. Tutto attorno la comunità arquatese che, in un silenzio assordante, rotto solo dal suono della tromba della marcia del silenzio militare ha accompagna­to il carabinier­e Antonino Modica nel suo ultimo viaggio. «Antonino ha seguito la via della compassion­e come tanti santi e tanti altri appartenen­ti all’arma. È morto nella via del servizio dove tante volte dove si è consumata la sua dedizione al lavoro. C’è un posto cara Elisa e cari Elena e Luca dove il vostro papà è stato accolto, nei frutti della Pasqua di Gesù in Paradiso» ha detto commosso durante l’omelia monsignor Marcianò. Vicino ai familiari il comandante della Legione Veneto dell’Arma dei carabinier­i, Giuseppe La Gala, il prefetto uscente del Polesine Enrico Caterino, il comandante uscente della Guardia di Finanza di Rovigo, Nicola Sibilia, il vicecomand­ante dei vigili del Fuoco del capoluogo Fabio Callegari, il procurator­e della Repubblica Carmelo Ruberto, il sindaco di Arquà Polesine Chiara Turolla, il vicesindac­o di Rovigo Andrea Bimbatti.

Monsignor Marcianò durante l’omelia ha offerto anche un’interpreta­zione sociologic­a dell’esempio offerto da Antonino. «È stato un uomo di grande compassion­e — ha proseguito il celebrante — È di questo patire con gli altri che il nostro mondo ha bisogno per sconfigger­e la cultura dell’indifferen­za che rischia di disumanizz­arci. Antonino ha vinto questa cultura dell’indifferen­za e dello scarto. Ha sconfitto la cultura della morte con quella del vita. Anche tra le lacrime possiamo dire: ne siamo fieri».

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(Biasioli) Le esequie Picchetto d’onore per l’estremo saluto all’appuntato scelto Antonino Modica
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Sul sito la photogalle­ry e il video delle esequie del carabinier­e WEB corrierede­lve neto.it
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