Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Abbiamo già da parte 176 milioni per iniziare» Poi un mutuo con la Bei
Superato lo scoglio della cessione delle aree dei privati al Comune (e a breve alla Regione), ora il progetto del nuovo ospedale deve affrontare un secondo nodo importante: i soldi. «Non è una questione che ci preoccupa — assicura l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto — una volta ottenuti i terreni da Palazzo Moroni, è come se avessimo finalmente ricevuto le chiavi di una macchina nuova. Dobbiamo solo metterla in moto e partire. I finanziamenti ci sono: possiamo contare su accantonamenti di bilancio, uno stanziamento statale e altre opportunità». Ricapitoliamo: rispetto al preventivo di 600 milioni di euro formulato quando la cittadella della salute del futuro sarebbe dovuta sorgere a Padova ovest, il costo collegato alla nuova opzione San Lazzarovia Giustiniani (che mantiene 900 letti, stessa cifra indicata per il nuovo polo) è di 400 milioni. Di questi, 176 sono già nella disponibilità della Regione, che ne ha messi da parte in Azienda Zero e vincolati alla realizzazione dell’opera: 50 per il 2017 e 50 per il 2018. Gli altri 76 milioni sono stati accordati dall’ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, attingendo all’ex articolo 20, voce del bilancio statale dedicata all’edilizia ospedaliera delle Regioni. «Poiché negli ultimi dieci anni non abbiamo chiesto un soldo al ministero proprio per riservarci una domanda più sostanziosa in favore dell’ospedale di Padova, entro fine anno presenteremo istanza per ottenere ulteriori 100 milioni», spiegano da Palazzo Balbi. A quel punto il budget a disposizione salirebbe a 276 milioni e per gli altri 124 l’orientamento della Regione è di chiedere un mutuo alla Banca europea per gli investimenti. Ma prima devono essere portati a termine altri passaggi cruciali. Prima di tutto va fatto il rogito davanti al notaio per il passaggio di proprietà dei 55 ettari a Padova est dal Comune alla Regione. A quel punto il governatore Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani firmeranno un accordo di programma che aggiorna quello sottoscritto a Venezia lo scorso dicembre e che dovrà definire le varianti urbanistiche. E nello stesso tempo le schede ospedaliere 2019/2023 del Veneto saranno integrate con l’inserimento del nuovo complesso della città del Santo e con l’elenco di reparti e specialità destinati allo stesso e la lista di quelli che invece resteranno nell’attuale polo di via Giustiniani.
Il passo successivo spetterà all’Azienda ospedaliera, stazione appaltante del piano, che dovrà lanciare il bando europeo per designare il progettista. A quest’ultimo toccherà il compito di precisare l’esatto costo dell’opera e di formulare il progetto definitivo. Quando la Regione potrà contarci, chiederà il mutuo alla Bei per i soldi che mancano a coprire il costo definitivo dell’opera.
«Noi siamo ottimisti — chiude Coletto — procediamo con il programma previsto dal governatore Zaia».
” Coletto Adesso che Palazzo Moroni ha ceduto i terreni, è come se avessimo le chiavi di un’auto nuova. Dobbiamo solo partire