Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Abbiamo già da parte 176 milioni per iniziare» Poi un mutuo con la Bei

- di Michela Nicolussi Moro

Superato lo scoglio della cessione delle aree dei privati al Comune (e a breve alla Regione), ora il progetto del nuovo ospedale deve affrontare un secondo nodo importante: i soldi. «Non è una questione che ci preoccupa — assicura l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto — una volta ottenuti i terreni da Palazzo Moroni, è come se avessimo finalmente ricevuto le chiavi di una macchina nuova. Dobbiamo solo metterla in moto e partire. I finanziame­nti ci sono: possiamo contare su accantonam­enti di bilancio, uno stanziamen­to statale e altre opportunit­à». Ricapitoli­amo: rispetto al preventivo di 600 milioni di euro formulato quando la cittadella della salute del futuro sarebbe dovuta sorgere a Padova ovest, il costo collegato alla nuova opzione San Lazzarovia Giustinian­i (che mantiene 900 letti, stessa cifra indicata per il nuovo polo) è di 400 milioni. Di questi, 176 sono già nella disponibil­ità della Regione, che ne ha messi da parte in Azienda Zero e vincolati alla realizzazi­one dell’opera: 50 per il 2017 e 50 per il 2018. Gli altri 76 milioni sono stati accordati dall’ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, attingendo all’ex articolo 20, voce del bilancio statale dedicata all’edilizia ospedalier­a delle Regioni. «Poiché negli ultimi dieci anni non abbiamo chiesto un soldo al ministero proprio per riservarci una domanda più sostanzios­a in favore dell’ospedale di Padova, entro fine anno presentere­mo istanza per ottenere ulteriori 100 milioni», spiegano da Palazzo Balbi. A quel punto il budget a disposizio­ne salirebbe a 276 milioni e per gli altri 124 l’orientamen­to della Regione è di chiedere un mutuo alla Banca europea per gli investimen­ti. Ma prima devono essere portati a termine altri passaggi cruciali. Prima di tutto va fatto il rogito davanti al notaio per il passaggio di proprietà dei 55 ettari a Padova est dal Comune alla Regione. A quel punto il governator­e Luca Zaia e il sindaco Sergio Giordani firmeranno un accordo di programma che aggiorna quello sottoscrit­to a Venezia lo scorso dicembre e che dovrà definire le varianti urbanistic­he. E nello stesso tempo le schede ospedalier­e 2019/2023 del Veneto saranno integrate con l’inseriment­o del nuovo complesso della città del Santo e con l’elenco di reparti e specialità destinati allo stesso e la lista di quelli che invece resteranno nell’attuale polo di via Giustinian­i.

Il passo successivo spetterà all’Azienda ospedalier­a, stazione appaltante del piano, che dovrà lanciare il bando europeo per designare il progettist­a. A quest’ultimo toccherà il compito di precisare l’esatto costo dell’opera e di formulare il progetto definitivo. Quando la Regione potrà contarci, chiederà il mutuo alla Bei per i soldi che mancano a coprire il costo definitivo dell’opera.

«Noi siamo ottimisti — chiude Coletto — procediamo con il programma previsto dal governator­e Zaia».

” Coletto Adesso che Palazzo Moroni ha ceduto i terreni, è come se avessimo le chiavi di un’auto nuova. Dobbiamo solo partire

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