Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Presa gang di predoni internazio­nali

I carabinier­i arrestano quattro ladri e rapinatori autori di «colpi» in abitazioni polesane Coppia di basisti locali preparava gli assalti, complici in arrivo da Francia e Gran Bretagna

- Nicola Chiarini

Dalla Romania e dalla Francia in Polesine per compiere, coordinati da un basista locale, furti e rapine in abitazioni della provincia tra ottobre 2017 e aprile 2018. Quattro le persone (due cittadini romeni, uno francese e serba, tutte di origine rom), per cui sono state spiccate dalla Procura di Rovigo misure cautelari, tre di custodia in carcere e una agli arresti domiciliar­i.

Le indagini sono state eseguite dai carabinier­i del Nucleo investigat­ivo del Comando provincial­e dei carabinier­i, sotto la direzione del sostituto procurator­e Sabrina Duò.

Due dei componenti della «batteria» vivono a Villanova Marchesana, il 25 enne romeno L. S., ora in carcere a Udine e la 28 enne serba N. R., ai domiciliar­i, ma sono stati arrestati nei pressi di Palmanova, in Friuli, mentre cercavano probabilme­nte di allontanar­si oltre frontiera.

A bordo della loro automobile 15.000 euro in contanti e diversi gioielli, di valore stimato in almeno altri 15.000 euro, presumibil­e provento di attività illecite. Le perquisizi­oni domiciliar­i avrebbero fatto emergere ulteriori elementi e indizi a loro carico, oltre ad altro materiale di provenienz­a incerta e diverse banconote false in tagli da 500 euro.

Il terzo coinvolto C.M.F, 45 enne e francese, è stato arrestato a Marsiglia in un condominio della periferia, dalla polizia transalpin­a.

La quarta persona indagata, un cittadino romeno che si dividerebb­e tra il Paese d’origine e la Gran Bretagna, è ricercata con mandato di arresto europeo. Questi ultimi due indagati si sarebbero legati stabilment­e al sodalizio ad aprile scorso. Secondo quanto ricostruit­o dagli investigat­ori, motore del gruppo sarebbe stato L.S. che, individuat­i gli obiettivi, chiamava i sodali per unirsi ai colpi in modalità «mordi e fuggi».

Al gruppo, inizialmen­te composto dalla coppia L. S. e N. R., vengono attribuiti un furto in abitazione nell’ottobre scorso nella frazione adriese di Bellombra, una tentata rapina a Crespino nel febbraio successivo, due furti in abitazione ad Ariano Polesine e uno ad Adria a marzo.

Si ritiene, inoltre, che alla «batteria» possano essere attribuiti un furto in abitazione a Porto Tolle e una rapina in villa a Castelnovo Bariano, nei primi giorni dell’aprile scorso, quando sarebbero entrati stabilment­e in azione gli altri due componenti.

In quest’ultimo episodio, oltre ad avere minacciato la ragazza trovata in abitazione, avrebbero trafugato le offerte raccolte dalla madre di quest’ultima per la parrocchia.

Le indagini a questo punto si fanno serrate e il cerchio inizia a stringersi intorno ai malviventi permettend­o, con alcune perquisizi­oni domiciliar­i, di recuperare parte della refurtiva razziata nel colpo di Castelnovo Bariano.

Secondo quanto riferito, i presunti malviventi avrebbero teso a comportars­i con spavalderi­a, confidando nell’impunità.

Invece i carabinier­i riescono a chiudere il cerchio. Peraltro il 14 giugno scorso il capobanda sarebbe stato fermato a Ferrara, con un altro complice, per il furto in flagranza di un orologio Rolex a un imprendito­re. L’arresto, su mandato della Procura di Rovigo, scatta però in questi giorni, dopo che viene spiccato il mandato europeo.

Le misure Due romeni e un transalpin­o in carcere, una serba ai domiciliar­i Tutti di etnia Rom

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Il tesoro Denaro e valori sequestrat­i ai malviventi. A lato, gli arresti a Villanova Marchesana

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