Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Joe Satriani il «guitar hero» oggi a Padova
Al Gran Teatro Geox uno dei chitarristi più influenti del mondo: 10 milioni di album venduti. Al suo fianco musicisti top come il polistrumentista Mike Keneally, il batterista Joe Travers e il bassista Bryan Beller
«Rilassarsi. Essere se stessi. Suonare molto». Questo è l’insegnamento che Joe Satriani dà ai musicisti che gli chiedono un consiglio. Un’indicazione che contiene tutti gli elementi di una carriera straordinaria: costanza, originalità e impegno. Il guitar hero newyorkese sarà questa sera sul palco del Gran Teatro Geox di Padova per una tappa del tour legato all’ultimo album “What happens next”, il sedicesimo della carriera, uscito a gennaio (ore 21.45, info www.zedlive.com).
Sul palco con Satriani salirà il polistrumentista Mike Keneally (tra i tanti ha suonato a lungo con Frank Zappa), il batterista Joe Travers e il bassista Bryan Beller, tutti musicisti di curriculum e tecnica sopraffina.Con sei dischi d’oro ed altrettanti di platino, oltre 10 milioni di album venduti in tutto il mondo, 15 nomination ai Grammy e un Grammy conquistato con l’album di debutto nella band Chickenfoot, Satriani è tra i chitarristi più influenti al mondo. Dopo aver iniziato la sua carriera come insegnante di alcuni tra i principali chitarristi degli anni ’80 e ’90, tra cui Kirk Hammet dei Metallica e Steve Vai, Satriani ha illuminato il cielo del suono della chitarra fin dal suo debutto solista con “Not of this earth” del 1986 e poi con “Surfing with the alien” che lo ha consacrato nel 1988 come fenomeno delle sei corde. In quell’anno Mick Jagger lo ha scelto, per accompagnarlo in tutto il mondo nel suo primo tour da solista, mentre i Deep Purple lo hanno invece chiamato a suonare con loro a metà degli anni Novanta in Europa e in Giappone dopo l’abbandono improvviso di Ritchie Blacomore. Dopo aver pubblicato numerosi album
solisti, G3, Satriani con cui dà intraprende vita al progetto un fianco lungo di tour Steve mondiale, Vai ed Eric al Johnson. Sammy Hagar Nel 2009 e Michale si unisce Anthony a dei Van Halen e a Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers per formare la superband dei Chickenfoot, con i
quali pubblica l’omonimo album di debutto, a cui fa seguito “III” nel 2011.Di dischi solisti in studio, Satriani ne ha pubblicati 16, ultimo dei quali “What happens next”, album molto personale che svela una
nuova identità di Satriani, soprattutto dopo la pubblicazione di “Shockwave Supernova”, il precedente lavoro di
studio. Un disco “di puro rock
e soul”, come ha detto Satriani; 12 brani che parlano “dell’essere umano, due piedi piantati per terra, un cuore che pompa, con emozioni, sogni e speranze. Questa era la direzione che desideravo davvero”. In studio per registrare questo “What happens next”, il guitar hero ha voluto con sè il batterista dei Red Hot Chili Peppers Chad Smith e il bassista e icona rock (già Deep Purple) Glenn Hughes. Come produttore dell’album ha voluto Mike Fraser, uno che, oltre che su Satriani e Chickenfoot, ha lavorato a cinque dischi degli Ac/Dc, diversi dei Metallica, oltre che Franz Ferdinand, Aerosmith, Van Halen ed Elvis Costello. Proprio per questo “What happens next” è
uno dei dischi più rock, dinamico ed energico che Satriani abbia mai scritto.