Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dieci minuti di tempesta e Padova finisce sott’acqua
Mitragliate di pioggia e vento a 100 km/h. Danni anche nelle Piazze e in tutto il centro storico
Un nubifragio, per una decina di minuti che sembravano infiniti, ha colpito Padova come un bomba nucleare e ha causato un vero e proprio disastro. Dalle piazze del centro al Bo, dal Prato della Valle ai quartieri Forcellini: danni e paura.
L’unica buona notizia è che nessuno si è fatto male.
Per il resto il nubifragio che ieri, poco dopo le 17, per una decina di minuti che sembravano infiniti, ha colpito Padova come un bomba nucleare ha causato un vero e proprio disastro. Il capoluogo euganeo e la provincia sono state messe in ginocchio con allagamenti e danni praticamente ovunque. Dalle piazze del centro al Bo, dal Prato della Valle ai quartieri Forcellini, Arcella, Chiesanuova, Brusegana, Montà, si sono registrati problemi alle abitazioni e agli edifici storici.
Il cielo improvvisamente si è oscurato e il vento, violentissimo insieme alla grandine, uniti a una mole d’acqua che raramente si ricorda, hanno trasformato le strade in fiumi e gli alberi hanno iniziato a cadere come birilli colpendo automobili in sosta, camper e case. A tarda sera la conta dei danni era ancora parziale e ha riguardato ogni quartiere da nord a sud. Che la precipitazione sia stata particolarmente eccezionale l’hanno spiegato i numeri. «Sono caduti 30 millimetri di acqua in poco meno di 20 minuti - ha detto Andrea Micalizzi, assessore alle manutenzioni - come un pugno che ti stende. Un disastro generalizzato. Le raffiche di vento hanno superato i 60 chilometri orari. Il problema più grande riguarda i rami e i detriti che sono caduti ovunque». La paura maggiore è stata per chi stava facendo il classico shopping del sabato pomeriggio, con fuggi fuggi generale e gente al riparo nei negozi e nei bar. Nella centralissima piazza dei Signori e in quelle dei Frutti e delle Erbe, i banchetti del mercato sono stati scoperchiati, con oggetti che volavano come proiettili.
Identica la situazione in Prato della Valle. Nel culmine della precipitazione sono caduti anche i vasi con le piante e le biciclette che non erano legate. Al Bo, nell’edifico storico dell’università, si sono frantumati i vetri ai piani superiori che sono caduti a terra. Infiltrazioni ci sono state anche al Caffè Pedrocchi. All’Orto Botanico danneggiate alcune piante secolari, in piazza Capitaniato è caduta una delle solfore, i grandi alberi che la caratterizzano.
La circolazione è rimasta paralizzata per almeno un’ora con le auto a bordo strada che non potevano proseguire. Il tram si è bloccato e la pioggia è entrata dai vetri. Almeno dieci centimetri d’acqua hanno reso impraticabile il Ghetto e via San Francesco. Non è andata meglio nei quartieri: gli alberi caduti sono un centinaio. Le situazioni più critiche hanno riguardato Forcellini (che ha rivissuto l’incubo degli allagamenti che fino a qualche anno fa erano una triste routine) e Santa Rita. Pioppi sulle case in via Carducci con automobili danneggiate, in via Chiesanuova, in via dei Colli a Brusegana, in via Confiliachi e al Parco Milcovich all’Arcella. Un’utilitaria è rimasta sepolta dall’acqua a Montà nel sottopasso di via Capitello, con gli occupanti che sono riusciti a mettersi in salvo uscendo dai finestrini. Rami spezzati anche alla Guizza, a Sant’Osvaldo, a Vigodarzere e a Città Giardino. L’elettricità è saltata in diversi palazzi, con ascensori bloccati e famiglie isolate. I centralini dei vigili del fuoco hanno ricevuto almeno 200 telefonate di aiuto, per lo più per gli scantinati e i garage pieni d’acqua. Il sindaco Sergio Giordani ha interrotto le vacanze per tornare in città, il suo vice Arturo Lorenzoni insieme agli assessori sono stati operativi fino a sera inoltrata.
La situazione non è stata migliore nell’hinterland e in provincia. A Rubano un albero è caduto su un camper fermo. Ad Albignasego gli allagamenti hanno bloccato la circolazione tanto che l’Ipercity è rimasto isolato per un’ora. Strade allagate e scantinati sott’acqua anche a Cadoneghe, Limena, Selvazzano, Veggiano, Noventa Padovana e a Piove di Sacco. In A4 è stato necessario intervenire d’urgenza per togliere i rami trasportati dal vento.