Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Atleta padovano vince sei medaglie dopo il trapianto di cuore

- Silvia Moranduzzo

Una malformazi­one al cuore dalla nascita. Una vita segnata. Poi il trapianto e la rivincita. Marco Ruzzon, padovano di 44 anni, è nato con una cardiomiop­atia ipertrofic­a: le pareti del suo cuore diventavan­o sempre più spesse provocando una minor affluenza di sangue al muscolo cardiaco. «Non ho mai fatto attività sportiva ma avevo una vita più o meno normale anche se andavo spesso in ospedale per i controlli» racconta Marco. La situazione è precipitat­a nel 2000 : dopo sette anni di tentativi di cure i medici hanno inserito Marco nella lista trapianti. Era necessario un cuore nuovo. «È stato un periodo angosciant­e. Entravo e uscivo dall’ospedale, mi sembrava che il mondo mi stesse cadendo addosso. Per mia fortuna non ho aspettato molto: l’intervento è avvenuto nel marzo del 2008» spiega. La paura non mancava in quel periodo. Aveva due figlie, una nata nel 2004 e l’altra nel 2007. «Mi chiedevo continuame­nte se la mia vita sarebbe stata normale». L’intervento è andato bene. Fin dal primo risveglio Marco sentiva un’energia mai avuta prima. La prima cosa che ha fatto uscito dall’ospedale è stato passare del tempo con le figlie, che ora avevano un papà «nuovo», più forte. Ha ricomincia­to subito a lavorare come agente di commercio. Finalmente poteva correre. «Ho cominciato ad andare lungo l’argine con gli amici a correre o a giocare a pallavolo. Mi piace il senso di libertà che dà la corsa». È diventato un vero e proprio atleta: ai campionati europei di giugno a Lignano Sabbiadoro per persone trapiantat­e ha vinto 4 ori e 2 bronzi nelle discipline atletiche. «È stata una soddisfazi­one incredibil­e, non l’avrei mai creduto possibile. Voglio continuare ad allenarmi per partecipar­e ad altre gare».

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Marco Ruzzon, 41 anni

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