Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I giovani del Pd: bisogna cambiare passo
Mercandante: rompere col passato. Zacconella: non siamo solo numeri
Con un Partito Democratico spaccato sia a livello nazionale che a livello locale i giovani polesani del Pd prendono la ribalta a e chiedono a gran voce di ritornare alla politica dei principi, fatta e discussa tra le persone e non nei Palazzi del potere.
«A livello locale il Pd ha bisogno di rinnovamento e di essere ristrutturato con l’obiettivo principale di partire dalle esigenze dei cittadini», esordisce Enrico Mercandante, segretario del Pd di Badia Polesine. Vicino a lui Nicolò Maghini, Daniele Barison, Stefano Dall’Aglio, Asia Trambaioli, Lorenzo Zacconella e Manuel Berengan, stanchi di assistere a situazioni che stanno screditando l’immagine ed il ruolo del Pd.
La loro presa di posizione arriva proprio in un momento in cui il partito è ancora lacerato da lotte intestine per l’attribuzione di ruoli apicali. Come dimostrano le ultime vicende politiche cominciate dalla nomina di Virna Riccardi nel Cda (Consiglio di Amministrazione) di Asm spa e susseguite con la nomina al posto di Gianfranco Munari, che hanno scatenato litigi tra i diversi dirigenti del Pd.
«Serve un punto di rottura con la gestione del partito degli anni passati – continua Mercadante - Il nostro progetto vede persone giovani che vogliono metterci la faccia e la passione per una politica vera poiché attualmente il rischio peggiore per questo partito è quello di non cambiare».
Prende la mira, diretto, Lorenzo Zacconella, vicesegretario del Pd di Canaro: «Questi atteggiamenti tipici della Seconda Repubblica non fanno bene al partito - dice - Servono nomi e volti nuovi. Il Pd deve tornare a far politica nei circoli e territori. Noi giovani siamo stanchi di essere considerati numeri o tesserati. Il Pd deve trovare una propria identità e ritornare ad essere di centrosinistra e non uno zibaldone di colore».