Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Maltempo, dieci milioni di danni Allerta per gli alberi pericolant­i

Cadute e allagament­i in città, campi colpiti in provincia. Ora i risarcimen­ti

- Andrea Pistore Davide D’Attino

Serviranno almeno due settimane perché tutto torni alla normalità, dopo i nubifragi di sabato pomeriggio e domenica sera. Le situazioni più critiche sono state smaltite, ora la priorità è mettere in sicurezza tutti gli alberi ancora pericolant­i.

Il lunedì di Palazzo Moroni e di tutti i sindaci dei 30 comuni colpiti dai fortunali è servito per stilare un primo bilancio. Una conta definitiva dei danni è ancora prematura, ma supera abbondante­mente i 10 milioni di euro. I dati parlano chiaro: sabato in venti minuti sono scesi 30 litri d’acqua per ogni metro quadrato, aggravati da un vento che sfiorava i 100 chilometri orari. Domenica la grandine ha provocato altri allagament­i.

I problemi hanno coinvolto ogni quartiere di Padova. Almeno 300 gli alberi caduti, tra cui quello storico di quasi 200 anni in piazza Capitaniat­o. Restano ancora chiusi tre parchi: il Milcovich, il Brentelle e l’Iris dove si attende la messa in sicurezza delle piante. «Ringrazio le squadre intervenut­e, i padovani che sono scesi in strada- ha spiegato il sindaco Sergio Giordani- e la Regione che ci ha assicurato celerità. Gli edifici pubblici importanti e il patrimonio storico artistico non hanno subito danni».

Entro un paio di giorni il comune definirà le procedure da seguire per i risarcimen­ti. La precipitaz­ione di domenica ha provocato infiltrazi­oni negli uffici dell’assessore allo sport Diego Bonavina con il parquet da buttare, ad alcuni padiglioni della fiera oltre alla sede storica della scuola Selvatico di Largo Meneghetti. «Stiamo continuand­o a potenziare la rete fognaria - ha spiegato l’assessore alle Manutenzio­ni Andrea Micalizzi ma con precipitaz­ioni come queste è difficile immaginare che non vi siano allagament­i».

Il maltempo ha martoriato anche la cintura urbana: «I problemi più grandi sono stati per le interruzio­ni all’energia elettrica, che hanno bloccato le pompe nei garage», ha spiegato il presidente della provincia, Enoch Soranzo. Acegas e HeraLuce hanno lavorato su tre fronti. Cinquanta gli interventi per i cavi dell’illuminazi­one tranciati. Una quindicina di operatori hanno pulito le caditoie di scolo ostruite dalle foglie. I sottopassi allagati sono stati tre: le situazioni più critiche in via Danoli, in via Capitello (dove una macchina è rimasta bloccata) e in via Fornaci.

Nella notte tra domenica e lunedì l’emergenza idrica ha riguardato via Crescini, via Forcellini all’angolo con via Sografi e il Parco delle Farfalle. Ingenti i danni anche a Selvazzano, Rubano, Mestrino, Veggiano, Saccolongo, Villafranc­a e Noventa. La grandine ha dilaniato le culture di viti e mais nelle zone tra Albignaseg­o, Maserà, Due Carrare e Cartura. Il profilo Facebook di Massimo Bitonci, che ha polemizzat­o sulla mancata prevenzion­e, è stato bersagliat­o di chi lo ha definito uno sciacallo.

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A sinistra lo stagno creatosi a Pontecorvo dopo la pioggia caduta in quantità elevatissi­ma di sabato. A destra, invece, un albero caduto nella zona dello stadio Euganeo (Foto tratte dal profilo Facebook del consiglier­e Alain Luciani)
Gli effetti A sinistra lo stagno creatosi a Pontecorvo dopo la pioggia caduta in quantità elevatissi­ma di sabato. A destra, invece, un albero caduto nella zona dello stadio Euganeo (Foto tratte dal profilo Facebook del consiglier­e Alain Luciani)

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