Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cogemantov­ani avanza Ma i dipendenti «bocciano» il piano

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Lunedì prossimo l’accordo tra Coge Srl e Mantovani sarà sancito davanti a un notaio: nascerà dunque la nuova «Cogemantov­ani», che rileverà con un affitto di ramo d’azienda della durata di 5 anni (ma con l’obiettivo di arrivare alla fine del percorso a una cessione) tutti i lavori in corso e futuri dell’azienda padovana del settore costruzion­i, che spera così di mettere la parola «fine» a una lunga crisi nata a partire dal 2013 con l’arresto dell’allora presidente Piergiorgi­o Baita e il coinvolgim­ento nello scandalo Mose. Ma ieri, sotto la guida dei sindacati, i dipendenti in assemblea hanno «bocciato» il piano industrial­e, sollevando alcune perplessit­à. In particolar­e non convincono gli annunciati futuri lavori in Marocco (portuali) e in Bielorussi (ospedalier­i) e c’è perplessit­à anche sull’ipotesi che qualche decina di persone finiscano in cassa integrazio­ne in una prima fase, prima che si concretizz­ino le nuove commesse. «Il piano, pur indicando prospettiv­e di sviluppo nel mercato estero, di concreto presenta unicamente la prosecuzio­ne delle lavorazion­i inerenti il Mose», scrivono i sindacati. Il timore è che si ripeta l’operazione Sereco, che doveva essere la newco per salvare Mantovani, saltata dopo che il Provvedito­rato ha messo a gara più lavori del Mose (l’atto è stato impugnato al Tar). I sindacati hanno espresso «sconcerto e preoccupaz­ione» per questo tira e molla che dura da ormai due anni e hanno chiesto un tavolo in Prefettura per avere l’assicurazi­one sui lavori del Mose. «Non dovrebbero esserci problemi», rassicura il provvedito­re Roberto Linetti. Mantovani in questo momento ha 117 dipendenti. (a. zo.)

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