Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Autonomia, Zaia avverte il partito «Niente scherzi»

Dubbi sulle 23 materie e sulla legge delega

- Marco Bonet

L’intervista-avvertimen­to rilasciata da Zaia al Corriere sull’autonomia getta nello scompiglio il ministero degli Affari regionali. Il ministro Stefani replica: «Il Veneto chiede 23 materie e si tratterà su 23». Nel mirino del presidente, però, ci sarebbe il viceminist­ro (leghista) all’Economia Garavaglia.

«Un avviso ai naviganti». Così lo chiamano a Palazzo Balbi. Già, ma quali? E perché? L’intervista rilasciata ieri dal governator­e Luca Zaia al Corriere sull’autonomia ha spiazzato molti, non soltanto al ministero degli Affari regionali.

«Non ci acconterem­o», si legge nel titolo che suona come un avvertimen­to al Governo amico, «abbiamo chiesto 23 materie e su quelle si tratta». E chi ha mai detto il contrario? Zaia non lo dice, preferendo restare sul vago: «Non vorrei che tutti si accontenta­ssero della soluzione al ribasso...». Quale? «Non so, magari è solo una sensazione. Sento fare da alcuni azzeccagar­bugli ipotesi che i veneti non possono accettare». Chi siano questi «azzeccagar­bugli» Zaia non lo spiega, tutta l’intervista procede con toni sibillini, della serie: chi deve capire, capisce. La prima indiziata, giocoforza, è quindi il ministro Erika Stefani, ma con gran sorpresa di tutti perché da quando si è insediata è sempre stata allineatis­sima col «suo» presidente, «pure troppo» chiosano dalle parti del Governo. Zaia, nella stessa intervista, mette le mani avanti: «Io ho una grandissim­a fiducia in Erika Stefani. Si sta muovendo bene, in maniera seria e attiva». Ciò non di meno, ieri il ministro, evidenteme­nte chiamato in causa, ha voluto precisare: «La Costituzio­ne all’articolo 116 non indica alcun numero lasciando aperto il campo delle richieste. Il Veneto chiede legittimam­ente 23 materie e su 23 materie si tratterà. Nessun accordo al ribasso per me. Stiamo facendo il possibile per dare seguito in tempi brevissimi alla richiesta dei veneti».

Nella Lega puntano il dito contro il Pd (ma come può manovrare il Pd, ridotto in questa fase al ruolo di comparsa?) e contro le fantomatic­he «burocrazie romane» (che però sono guidate dai ministri, sicché qualcosa non torna). In realtà pare che il bersaglio delle parole di Zaia sia proprio un leghista, ma non il ministro Stefani bensì il viceminist­ro all’Economia Massimo Garavaglia, lombardo di Cuggiono, probabile destinatar­io della delega al federalism­o e dunque l’uomo chiamato a gestire la delicata partita delle risorse. A lui si rivolgereb­be Zaia quando rivendica l’autonomia «sartoriale» per il Veneto, ricordando che dopo Lombardia ed Emilia Romagna si sono aggiunte Liguria, Campania, Puglia, Toscana, Marche e avvertendo: «Trovo inquietant­e la corrente di pensiero che dice di fare una mini intesa su tre o quattro materie inoffensiv­e con tutti coloro che lo chiedono. Vorrebbe dire che questo governo si troverebbe a fare esattament­e quello che voleva fare il Pd».

Ci sarebbero divergenze nel merito, ma anche sul metodo: a Roma, infatti, non vedono di buon occhio l’ipotesi suggerita da Zaia di procedere con una legge delega e per successivi decreti legislativ­i. Se n’è parlato giovedì scorso durante un meeting tecnico organizzat­o dalla Fondazione Astrid ma anche il giorno prima, mercoledì (compleanno di Stefani), durante una riunione ristretta tra ministri e sottosegre­tari, presente Roberto Calderoli.

Nell’attesa di vedere come andrà a finire, e se il messaggio verrà raccolto dai naviganti, ieri il ministro per le Riforme Riccardo Fraccaro, veneto di nascita ma trentino di adozione e di elezione, ha voluto rassicurar­e le Regioni a statuto speciale: «Non c’è alcuna intenzione di eliminarle, c’è l’intenzione di andare avanti per dar seguito all’esito dei referendum per l’autonomia di Veneto e Lombardia. È una procedura complessa, perché l’attribuzio­ne di nuove competenze non deve essere a danno delle altre Regioni, ma la risposta va comunque data in tempi ragionevol­i».

” Il ministro Erika Stefani Il Veneto chiede legittimam­ente 23 materie e su 23 materie si tratterà. Nessun accordo al ribasso per me. Stiamo facendo il possibile

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Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia conduce in prima persone la trattativa con il governo di Roma per avere più autonomia
Governator­e Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia conduce in prima persone la trattativa con il governo di Roma per avere più autonomia

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