Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Si tuffa dal pedalò ma non sa nuotare Muore davanti alla fidanzata
Tragedia a Jesolo, vittima un 26enne residente a Verona che, pur non sapendo nuotare, si è spinto al largo con la ragazza. In spiaggia colto da infarto l’uomo che aveva noleggiato loro il piccolo natante
Daniele Petris, 26 anni, era entrato in acqua aggrappandosi alla barca a pedali. Poi, all’improvviso, ha lasciato la presa. Inutili i tentativi di soccorso del bagnino che l’ha trascinato a riva. Probabile un malore, forse una congestione.
Ha deciso di fare il bagno anche se non sapeva nuotare. Quando si è tuffato si è tenuto aggrappato al pedalò ma, all’improvviso, ha mollato la presa. La fidanzata lo ha visto subito riverso nell’acqua, forse aveva accusato un malore. Un bagnino quindi l’ha raggiunta e, una volta individuato il corpo, lo ha trasportato a riva, dove ha cominciato le manovre di rianimazione. Purtroppo, però, è stato tutto inutile.
Daniel Petris non ce l’ha fatta. È morto ieri pomeriggio a Jesolo di fronte alla sua ragazza. La vittima aveva 26 anni ed era originaria della Romania ma viveva a Negrar, in provincia di Verona. Insieme alla compagna aveva deciso di trascorrere qualche giorno a Jesolo. Una vacanza all’insegna del relax e del divertimento che, però, si è conclusa in tragedia. Il dramma si è consumato intorno alle 14.30.
La coppia poco prima aveva deciso di noleggiare un pedalò nella spiaggia del consorzio Marconi e si è allontanata fino a circa 150 metri dalla riva. Sebbene nessuno dei due sapesse nuotare, Petris ha deciso di entrare in acqua lo stesso. La fidanzata ha raccontato ai militari della guardia costiera di Jesolo che il 26enne avrebbe cercato di tenersi aggrappato al pedalò ma che già pochi istanti dopo il tuffo avrebbe perso conoscenza.
Si tratta di una prima versione dei fatti che la ragazza, che ieri era sotto shock, racconterà di nuovo oggi agli uomini della capitaneria di porto. L’ipotesi, dunque, è che la vittima possa aver avuto una congestione, anche perché una volta trasportata a riva avrebbe rimesso del cibo.
Di sicuro il giovane ha accusato un malore appena entrato in acqua e il corpo con il passare dei secondi è stato trascinato dalla corrente. La fidanzata ha cercato in tutti i modi di raggiungerlo, ma non sa nuotare.
È riuscita ad attirare l’attenzione dell’addetto al salvataggio della «Jesol-Mare» della torretta 19, all’altezza del consorzio Manzoni, il quale ha raggiunto il pedalò in moto d’acqua e ha riportato a riva il 26enne. Nel frattempo, ha allertato il 118 e un collega che lo stava aspettando con il defibrillatore. I bagnini hanno cominciato a praticargli il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo degli operatori del Suem, che hanno continuato le manovre senza successo.
Sebbene Petris inizialmente abbia dato qualche cenno di risveglio, non ce l’ha fatta.
Non appena constatato il suo decesso i soccorritori si sono dovuti spostare nella zona in cui la coppia aveva noleggiato il pedalò perché il proprietario, un 71enne di Cavallino Treporti, era stato colpito da un infarto. Non è chiaro se il malore sia collegato alla scoperta di ciò che era accaduto (anche se pare probabile), ma gli operatori del Suem sono riusciti a salvarlo in extremis.
L’uomo è stato trasportato all’ospedale Dell’Angelo di Mestre, dove si trova ricoverato in prognosi riservata.
Nelle stesse ore, sempre a Jesolo, sono state avviate anche le ricerche di un turista tedesco di 61 anni che è risultato disperso.
L’uomo, dopo aver fatto il bagno con la figlia, le ha detto di tornare a riva perché voleva fare una nuotata, ma si è allontanato troppo e la sua famiglia non è più riuscita a individuarlo, perciò ha lanciato l’allarme. Il tedesco un paio d’ore più tardi è tornato al suo ombrellone a piedi. Si era allontanato troppo e, sentendosi stanco, aveva preferito rientrare passeggiando.
Forse un malore Secondo la testimonianza della giovane il compagno sarebbe sprofondato subito dopo il tuffo