Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Olimpiadi 2026, c’è la data: il Coni decide il primo agosto

Il presidente Malagò: «Autolesion­istico tirarla per le lunghe». Sale l’ipotesi del ticket Milano-Cortina

- Ma. Bo.

La sfida tra Cortina, Milano e Torino per le Olimpiadi invernali del 2026 si deciderà in piena estate, il primo agosto. Lo ha comunicato ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Credo sia giusto anche e soprattutt­o per rispetto della candidatur­a italiana, perché bisogna lavorarci al meglio, prepararla, darle forza a livello internazio­nale. Ho già comunicato la cosa al sottosegre­tario Giorgetti, e lui condivide». E ancora: «Penso non sarebbe logico, direi quasi autolesion­istico, continuare a tirare la questione per le lunghe. Se ci attendiamo una sorta di vidimazion­e da parte del Governo dopo la scelta? Hanno demandato al Consiglio nazionale e sono costanteme­nte informati su tutto quello che sta succedendo».

Nei giorni scorsi Torino e Milano avevano fatto pervenire al Coni alcune integrazio­ni ai loro dossier. Ora che tutte le carte sono sul tavolo, la commission­e tecnica presieduta dal segretario generale del Coni Carlo Mornati, chiamata a coadiuvare il Consiglio nella sua scelta, tornerà a riunirsi domani, per l’ultima volta. «Sono arrivate le delibere, le stanno vagliando gli uffici legali - ha detto Mornati -. Avevamo chiesto la piena sostenibil­ità, dietro questa cosa cerchiamo di capire cosa hanno messo. Continuiam­o ad esaminare i dossier».

Il punto di forza di Milano è presto detto: era la favorita di Coni e Governo fin dal principio, per capacità organizzat­ive e appeal internazio­nale. Punto dolente: le montagne della Valtellina sono lontane, per alcune gare si dovrebbe sconfinare in Svizzera, a Sankt Moritz. Torino, punto di forza: le montagne sono vicine e gli impianti ci sono già, sono quelli del 2006 per cui occorrereb­be solo un restyling. Punto dolente: sul piano politico non c’è unità, parte del M5S in Comune è contrario. Cortina, punto di forza: è l’unica località di montagna ed è quella col dossier meno costoso, 380 milioni. Punto dolente: non ha la forza politica e commercial­e delle città metropolit­ane e si temono guai sul piano organizzat­ivo, anche alla luce delle difficoltà che si stanno incontrand­o nell’allestimen­to dei Mondiali di sci del 2021.

Torino è contraria a qualsiasi alleanza mentre Milano si è detta disponibil­e solo se manterrà un ruolo di capofila. Si va verso un’alleanza Milano-Cortina? Nei giorni scorsi il vicesindac­o della Regina delle Dolomiti, Luigi Alverà aveva aperto («Una candidatur­a unica? La valuteremm­o sul piano tecnico e politico»), salvo poi precisare: «Non possiamo girare le spalle a Trento e Bolzano». Il governator­e Luca Zaia è sempre stato scettico (per lui è fondamenta­le il nome della città nel logo, questione di marketing territoria­le) ma se la proposta di Milano fosse allettante, per quanto ancillare, avrebbe senso rinunciarv­i per non essere riusciti ad avere tutto?

Il costo La «Regina», assieme a Trento e Bolzano, ha presentato un piano da 380 milioni

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Coni ll presidente Giovanni Malagò

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