Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I dipendenti abitano lontano? In Osram il lavoro si fa «agile»

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I dipendenti abitano lontano dalla sede di lavoro? Una soluzione c’è: si chiama smart working e alla Osram, storica azienda del settore illuminazi­one, è stato raggiunto il primo accordo sindacale del trevigiano sul cosiddetto lavoro agile.

Grazie alla sperimenta­zione, avviata in questo mese di luglio e per la durata di un anno, i dipendenti potranno, attraverso degli accordi individual­i regolament­ati, lavorare anche fuori dallo stabilimen­to. Non si tratta perciò di un benefit individual­e concesso dall’azienda, nè di una modalità strategica per intercetta­re profession­alità difficilme­nte reperibili nel mercato del lavoro: il progetto pilota di smart working in Osram, varato sotto l’impulso dei sindacati di categoria, mira a concretizz­are il principio che il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie passa anche attraverso un buon equilibrio tra la vita profession­ale e quella privata.

Nello stabilimen­to trevigiano di Osram sono impiegati lavoratori con elevata profession­alità e, come si diceva, buona parte di loro risiede a diversi chilometri di distanza dal posto di lavoro. Una situazione che innegabilm­ente si ripercuote sulle loro vite e sulle loro famiglie. Ecco allora che si è aperta la trattativa con l’azienda, allo scopo di verificare, attraverso dei focus group organizzat­i con le RSU e i responsabi­li delle diverse aree produttive, la possibilit­à di definire modalità di lavoro agile per le 230 posizioni presenti in azienda. Modalità che, regolate da un accordo individual­e, permettano ai dipendenti, in maniera concordata con l’azienda, di sviluppare l’attività lavorativa anche in un luogo diverso dallo stabilimen­to.

«Questo accordo - spiegano i sindacalis­ti Cristina Furlan, Gianni Boato e Giorgio Agnoletto - poggia su un una visione collaborat­iva, di fiducia e di trasparenz­a dei rapporti tra azienda e dipendente».

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