Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pp1, nel «buco nero» appare la prima gru
Ieri sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza, spunta un compratore
Qualcuno, magari esagerando un po’, già parla di luce in fondo al tunnel. Pare infatti esserci qualche buona nuova in merito alle sorti del Pp1, l’enorme «buco nero» tra la stazione ferroviaria e il centro cittadino in cui, prima che le imprese proprietarie fossero travolte dalla crisi economica, era prevista la nascita di un mega complesso residenziale/direzionale/commerciale con due torri comunicanti affacciate sui Giardini dell’Arena e, soprattutto, sulla Cappella degli Scrovegni.
Novità (positive), si diceva. Tanto che ieri, nell’area delimitata da via Trieste, via Gozzi, via Tommaseo e via Valeri, sono comparse all’opera alcune ruspe con il compito di demolire la tensostruttura che serviva, quando l’inizio dei lavori sembrava imminente, a proteggere le operazioni di bonifica del terreno. Col passare del tempo, però, quel grande telone bianco montato di fronte a piazzale Boschetti è diventato ricovero di spacciatori, tossicodipendenti e sbandati d’ogni sorta. A tal punto che ieri, quando è stato capovolto, è venuto alla luce un mare di siringhe e di giacigli di fortuna. Lo sgombero del fabbricato, par di capire, è stato deciso dal prefetto Renato Franceschelli in accordo con i vertici del tribunale, dato che la superficie del Pp1 è ancora nelle mani del curatore fallimentare Riccardo Bonivento. Ma le novità non finiscono qui. Proprio questa mattina, infatti, il sindaco Sergio Giordani effettuerà un sopralluogo nel «buco nero», durante il quale potrebbe confermare l’indiscrezione che circola da alcune settimane. Ovvero il fatto che il Consorzio Stabile Pedron di Villa del Conte, avvalendosi della consulenza dell’avvocato Giuseppe Trabucchi, sarebbe interessato a rilevare l’area per un ambizioso progetto di riqualificazione. Un’area che nel 2004, quando a capo di Palazzo Moroni c’era Giustina Destro, il Comune cedette ai privati per una trentina di milioni di euro.