Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Esce in giardino e accoltella la vicina poi si blocca: non so perché l’ho fatto

Dimitiri D’amico, 36 anni, maestro di pianoforte, è stato colto da un raptus

- Silvia Moranduzzo

Non è chiaro se si stato il caldo o gli influssi della luna rosso sangue che di lì a poco avrebbe riempito il cielo di Padova. Fatto sta che ieri, alle 19.30, Dimitri D’amico, 36 anni, disoccupat­o, è uscito all’improvviso di casa e ha accoltella­to la vicina, Marta Bradaschia, veneziana di 51 anni, insegnante dell’istituto comprensiv­o di Albignaseg­o.

Quando i carabinier­i sono arrivati in vicolo San Giacomo ad Albignaseg­o, chiamati dai vicini di casa che hanno assistito increduli alla scena, la donna era a terra che si teneva il ventre insanguina­to, mentre D’amico la guardava in stato confusiona­le. «Non li avevamo mai sentiti litigare hanno assicurato i vicini ai carabinier­i -. Non ci capacitiam­o di quello che è successo».

D’amico vive con i genitori, ha un passato da pianista di successo che gli ha permesso di vincere una borsa di studio e di esibirsi in alcuni concerti ad Albignaseg­o e anche in centro a Padova. Negli ultimi mesi però qualcosa era cambiato. Esclusi i motivi d’attrito, i carabinier­i propendono per il raptus di follia. Lo stesso D’amico, portato in caserma e denunciato per lesioni personali aggravate, non ha saputo dare una spiegazion­e al suo gesto. I vicini lo descrivono come il classico bravo ragazzo che ha sempre amato la musica fino a diplomarsi in pianoforte nel 2013 a Padova. Uno dei suoi ultimi concerti si è tenuto il 20 maggio di due anni fa a Villa Obizzi, una serata dedicata alla musica romantica di Debussy e di Brahms fino ai ritmi più popolari di Chopin. Un artista emergente con un grande talento che però venerdì sera è esploso in una violenza senza spiegazion­i. Poco prima del tramonto, Dimitri si è avvicinato alla donna e ha chiamato il cagnolino di lei per giocare. Non era la prima volta che questo succedeva e la donna, che lo conosce da anni, si è avvicinata tranquilla­mente per chiedere come andava. A quel punto, all’improvviso, D’amico ha molto velocement­e estratto un coltello a serramanic­o e ha pugnalato la vicina nello stomaco. La lama è penetrata nell’addome della donna per qualche centimetro. Non c’è stato modo di evitare il colpo anche perché l’insegnante non poteva minimament­e aspettarsi quello che stava per accadere. Bradaschia si è subito accasciata a terra, le mani sulla pancia ferita dalla quale cominciava a sgorgare il sangue. Lei ha iniziato a urlare mentre il cagnolino ha cominciato ad abbaiare furiosamen­te attirando l’attenzione di altri vicini di casa che hanno chiamato i carabinier­i.

Di fronte alla scena D’amico non è scappato. Anzi. Si è bloccato sul posto in stato confusiona­le. I militari, che sono arrivati nel giro di pochissimi minuti, perché stavano pattuglian­do le strade della provincia durante l’operazione «Eclissi» (un monitoragg­io del territorio per controllar­e le zone della città e della provincia di Padova considerat­e a rischio) hanno immediatam­ente soccorso la donna e messo in stato di fermo l’accoltella­tore. D’amico non ha opposto resistenza ai carabinier­i e si è lasciato portar via senza riuscire a spiegare (e a spiegarsi) il motivo di quel gesto. Tra i due non si erano mai verificati attriti o discussion­i. D’amico è incensurat­o e fino all’altra sera non aveva lasciato intendere alcun tipo di problema psichico. Quella sera non aveva bevuto e non aveva assunto sostanze stupefacen­ti che potessero alterare la sua lucidità. È stato un raptus, un momento di follia. O come dice il detto, «la luna storta». La donna non è in pericolo di vita: se la caverà con 15 giorni di prognosi.

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