Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’outlet chiede il concordato per vendere al gruppo americano

- A.A. Na.cel.

Una richiesta di concordato al tribunale come unica soluzione per costruire le condizioni di cessione dell’outlet al gruppo california­no di cui si parla da mesi. È questa la lettura data alla richiesta, presentata ieri, del cosiddetto «concordato prenotativ­o» da parte di Occhiobell­o Outlet Village, la società che gestisce la struttura commercial­e che si trova davanti all’uscita del casello autostrada­le del comune altopolesa­no. Inaugurata il 12 aprile 2017, la struttura di Occhiobell­o partì solo con una dozzina di negozi aperti al pubblico su circa 50 senza mai riuscire a decollare. La direzione dell’outlet spiega che il ricorso al tribunale «era già in programma ed è stato condiviso con l’investitor­e in modo da garantire la conclusion­e dell’operazione nei tempi e nei modi più corretti e rapidi». I rumors parlano di oltre una ventina di milioni di esposizion­e debitoria, soprattutt­o verso le banche, da parte di «Occhiobell­o Outlet Village». La strada del ricorso al tribunale, dicono i bene informati, è quindi sembrata l’unica percorribi­le per il subentro da parte del gruppo imprendito­riale statuniten­se che così potrà formalizza­re la sua offerta. Dal punto di vista tecnico il concordato prenotativ­o è una tipologia speciale, prevista nel 2013 dal decreto del Fare del Governo Letta. Si tratta di una procedura con cui un’azienda si riserva di presentare l’effettiva proposta di concordato entro un termine fissato dal giudice. Impossibil­e in questa fase, quindi, dire qualcosa sui tempi della procedura. Le prime reazioni sono comunque improntate all’ottimismo. Il sindaco di Occhiobell­o, Daniele Chiarioni (Pd), parla senza mezzi termini di ««buona notizia» riguardo al deposito della richiesta di concordato prenotativ­o. «Attendevam­o questa iniziativa da tempo – afferma Chiarioni – perché sapevamo che era un passaggio necessario per proseguire nella trattativa per il subentro da parte del gruppo california­no». È da tempo che la proprietà del villaggio commercial­e, ai confini del Polesine con l’emilia Romagna, ha intenzione di vendere l’intera struttura. I possibili acquirenti statuniten­si di cui si sente parlare avrebbero già fatto sapere di voler ampliare l’area di vendita a disposizio­ne, aprendo anche l’altra ala della cittadella dello shopping attualment­e chiusa. Come spiegato dal sindaco di Occhiobell­o Chiarioni, «si parla di un progetto da 125 punti vendita, oltre il doppio rispetto a quello attuale».

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L’outlet Village attende il rilancio
Stelle e strisce L’outlet Village attende il rilancio

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